Famiglia

Informazione: in aumento le donne, ma il potere resta maschio

Ricerca Eurisko: Cresce la presenza delle donne nel mondo della comunicazione, ma le poltrone del potere nei giornali e in tv sono ancora tutte al maschile

di Redazione

Cresce la presenza delle donne nel mondo della comunicazione, ma le poltrone del potere nei giornali e in tv sono ancora tutte al maschile. Questa la conclusione a cui e’ giunta un’indagine qualitativa commissionata all’ Eurisko dalla provincia di Milano. I risultati dell’indagine, realizzata con una serie di interviste a giornaliste e giornalisti appartenenti a diverse testate nazionali, sono stati discussi oggi a Milano in un convegno dedicato appunto al tema ”Donne e comunicazione”. Unanime l’opinione che nel corso degli ultimi anni sia cresciuta la presenza e la rilevanza delle donne nella professione, cosi’ come non esistano piu’ oggi discriminazioni o barriere per quanto riguarda l’ ‘ingresso’. Le donne possono scrivere di tutto, dalla politica allo sport, dall’economia alle guerre. Restano pero’ escluse, e questo e’ uno dei risultati che l’indagine sottolinea maggiormente, dalle leve del potere: le poltrone dei direttori o dei grandi editorialisti in genere sono e continuano ad essere maschili. Su questo argomento, tuttavia, la ricerca mette in chiaro che spesso l’assenza di donne dai luoghi di potere e’ frutto di una sorta di ‘autoesclusione’: ”le donne sono meno disponibili a un impegno totalizzante – sottolinea la ricerca – perche’ vogliono mantenere una prospettiva di vita in cui vi sia spazio oltre che per il lavoro per gli affetti, la famiglia, il tempo libero”; in secondo luogo ”le donne sono meno interessate ai ‘giochi’ indispensabili per arrivare ai vertici, e meno disposte ad accettare compromessi”. Nello stesso tempo e’ opinione comune, di uomini e donne, che ci sia stata negli ultimi anni una sorta di ‘femminilizzazione’ dei quotidiani. ”Hanno acquisito piena legittimita’ – rileva l’Eurisko – temi concernenti il privato e la vita quotidiana (i sentimenti, i rapporti di coppia, i problemi tra genitori e figli…) e anche nei quotidiani sono comparse rubriche o supplementi che trattano di alimentazione, salute, caso….”. L’indagine infine riserva un’ultima parte alle donne viste come oggetto: e’ stata cioe’ presa in considerazione l’opinione sulle donne giornaliste del pubblico femminile. Due i giudizi emersi: quello delle ‘giovani’ (20-30 anni), che si sono mostrate piu’ fredde e non particolarmente interessate all’argomento; e quello delle ‘mature’ (50-60 anni), che sono apparse piu’ coinvolte al tema, ma nello stesso tempo piu’ critiche rispetto all’immagine che ancora oggi i media offrono della donna. Nello stesso tempo sia per giovani che per mature gli unici nomi ricordati di giornaliste che scrivono sono quelli ‘storici’ (Fallaci, Aspesi, Mafai…), ma l’immagine della giornalista-donna emerge solo se si parla di televisione.


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