Famiglia

Informazione: il saluto di De Bortoli alla redazione

Ecco la sintesi del discorso dell'ex direttore del Corriere

di Redazione

”La decisione di lasciare la direzione e’ stata una scelta esclusivamente personale”: e’ quanto ha piu’ volte rimarcato Ferruccio De Bortoli, direttore uscente del Corriere della Sera, nel suo discorso di saluto alla redazione, oggi pomeriggio in via Solferino. Redazione che De Bortoli ha ringraziato ”per le bellissime pagine scritte in questi anni”, cosi’ come ha ringraziato l’editore e gli azionisti ”per aver rispettato la liberta’ del giornale anche quando venivano criticati”. Una sintesi del discorso di De Bortoli e’ stata diffusa dal Corriere della Sera. De Bortoli ha parlato per una ventina di minuti dalla redazione, e al termine il suo discorso di saluto e’ stato accolto da un lungo applauso. Il direttore di questi ultimi sei anni del Corriere ha invitato la redazione ad accogliere ”con amicizia e serenita”’ il direttore designato, Stefano Folli, che ha definito ”uno di voi”, e col quale c’e’ stata una calorosa stretta di mano al termine dell’assemblea. Alla redazione, De Bortoli ha chiesto di esprimere a Folli ”una larga fiducia, che costituisce la migliore difesa della nostra indipendenza e del nostro valore”. Questo avvicendamento, ha sottolineato, rappresenta ”un passaggio nella continuita’ ”, in perfetta linea con ”l’identita’, la centralita’, l’orgoglio e i valori autenticamente liberali che da sempre ispirano il Corriere, anche nei suoi momenti piu’ difficili e tormentati, facendone una delle poche istituzioni di garanzia del nostro Paese”. E qui, proprio per le ragioni esposte, De Bortoli ha detto di ”non condividere” ne’ lo sciopero fatto sabato scorso dai giornalisti del quotidiano ne’ quello proclamato per venerdi’ dalla Fnsi. Il Corriere, ha ricordato De Bortoli, si e’ sempre battuto ”per il rispetto delle regole”, a cominciare dalla questione del conflitto d’interesse. Questa, ha detto, e’ una anomalia che crea ”polemiche e sospetti” rendendo ”insano il rapporto tra politica, economia e informazione”. L’importanza e la centralita’ del Corriere, ha aggiunto, ha esposto il giornale ”a pressioni e attacchi” ora e in passato , sia da parte ”del governo di centrodestra che di quelli di centrosinistra”. E questo perche’, ha sottolineato, ”i giornali liberi danno sempre piu’ fastidio”. Pero’, ha aggiunto il direttore, sono ”strumentali ed eccessive” le interpretazioni maturate attorno al cambio di vertice: ”Ripeto: la scelta e’ stata soltanto mia”. Le battaglie di questi anni, combattute dal Corriere su vari fronti, sono state poi ricordate da De Bortoli. In politica, ”per un sistema bipolare di alternanza, per il dialogo sui problemi del Paese tra maggioranza e opposizione, tra parti che si rispettano e si legittimano a vicenda”. In economia, ”per il libero mercato, ma anche per il rispetto scrupoloso delle sue regole, senza le quali il mercato diventa la dittatura del piu’ forte”. E ancora, la battaglia sulla giustizia, combattuta ”difendendo l’indipendenza della magistratura – ha ricordato De Bortoli – ma anche criticandone gli eccessi”. Sull’Europa, ”dove il Corriere ha sostenuto l’idea comunitaria anche quando era vista con timore, pure da chi oggi sta al governo o all’opposizione”. La guerra in Iraq: il Corriere, ha sottolineato De Bortoli, ha espresso una posizione contraria, ”pur ospitando opinioni anche diverse e senza mai chiedere ai giornalisti di indossare la divisa”. Una posizione, ha detto, ”che mi e’ costata molte critiche, ma che riprenderei. Anche se, onestamente, se la storia ci dira’ che grazie alla guerra in Iraq si e’ fatta la pace in Medioriente, allora dovremo rivedere alcuni dei nostri giudizi”. Dopo avere ricordato i sacrifici di Walter Tobagi e Maria Grazia Cutuli, De Bortoli ha concluso ringraziando i giornalisti ”per la fiducia che mi avete sempre dimostrato, non solo in questi ultimi giorni. Mi mancherete moltissimo”.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA