Volontariato
Informazione: carcere militare contro scoop su missioni di pace
Lo prevede la riforma del codice penale militare approvata in prima lettura dal Senato
Rivelare notizie riservate sulle missioni militari italiane, comprese quelle di pace, potrebbe costare caro: da cinque a venti anni di carcere. E’ questo l’effetto della riforma del codice penale militare approvata in prima lettura dal Senato.
La riforma, in sostanza, estende il codice militare di guerra anche alle missioni militari di pace. Dunque anche alla missione ”Antica Babilonia”, che da oltre un anno vede i militari in italiani presenti a Nassiriya.
Per effetto di questa decisione, diventano operativi anche gli articoli 72 e 73 del codice penale militare italiano sulla ”illecita raccolta, pubblicazione e diffusione di notizie militari”. Vi si dice che e’ punito con la reclusione militare da due a dieci anni ”chiunque si procura notizie concernenti la forza, la preparazione o la difesa militare, la dislocazione o i movimenti delle forze armate, il loro stato sanitario, la disciplina o le operazioni militari e ogni altra notizia che, non essendo segreta, ha tuttavia carattere riservato”. Se poi le notizie raccolte vengono diffuse, gli anni di carcere passano da un minimo di cinque a un massimo di venti.
”E’ questa una delle conseguenze – sottolinea il senatore dei Ds Elvio Fassone – della decisione della maggioranza di estendere l’ambito del codice penale militare di guerra. Una scelta molto inopportuna sotto molti aspetti, ma che rischia di avere conseguenze molto gravi anche nel campo della liberta’ di informazione. Speriamo che alla Camera ci sia un ripensamento generale”.
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