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Violenza di genere

Case rifugio per le donne. Crescono, ma sono ancora troppo poche: la mappa

di Francesco Dente e Matteo Riva

Il numero di Case rifugio per le donne vittime di violenza cresce ma resta ancora basso il tasso di copertura territoriale. Nonostante le strutture siano raddoppiate negli ultimi sei anni, non poche donne infatti trovano ospitalità in centri non specializzati. In questa inchiesta come funzionano i rifugi e l'identikit delle utenti

Cresce il numero di Case rifugio per le donne vittime di violenza ma resta ancora basso il tasso di copertura territoriale. Nonostante le strutture siano raddoppiate negli ultimi sei anni, non poche donne infatti trovano ospitalità in centri non specializzati. A lanciare l’allarme è l’Istat nella ricerca, aggiornata al 2022, dal titolo Le case rifugio e le strutture residenziali non specializzate per le vittime di violenza. Un’indagine importante (374 su 450 le sedi che hanno risposto) perché consente di far luce sull’attuazione della Convenzione del Consiglio d’Europa contro la violenza nei confronti delle donne firmata a Istanbul nel 2011. L’accordo, come è noto, prevede proprio la predisposizione di «servizi specializzati di supporto immediato, nel breve e nel lungo periodo, per ogni vittima di un qualsiasi atto di violenza incluso nel campo di applicazione dell’accordo». Se per un verso, dunque, sale il numero dei luoghi protetti e delle donne e dei figli accolti, per l’altro emerge però che non tutte le residenze ospitano i minorenni a causa della presenza di limiti di età tra i criteri di inclusione. Le mamme e i ragazzi che trovano posto possono contare comunque su molteplici figure professionali di supporto, su una pluralità di servizi e sull’elevata specializzazione degli enti gestori. Organizzazioni, queste, in prevalenza private che sono finanziate nella quasi totalità dei casi con fondi pubblici. Ai progressi messi a segno dall’Italia fa da contraltare però l’emersione di un fenomeno che desta preoccupazione. Tre donne su dieci abbandonano le Case rifugio interrompendo il percorso personalizzato di uscita dalla violenza subita. In alcuni, addirittura, perché tornano dal maltrattante. VITA ha commentato i dati con Mariangela Zanni, consigliera nazionale di Donne in Rete contro la violenza (D.i.Re), l’associazione a cui aderiscono 87 organizzazioni tutte al femminile che gestiscono 106 Centri antiviolenza e 62 Case rifugio in tutta Italia.

Mancano sopratutto nel Centro Italia

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