Welfare

INFLUENZA. Garante detenuti: «Vaccinare subito i carcerati»

Per Angiolo Marroni sovraffollamento e malattie già presenti potrebbero determinare una situazione di emergenza

di Gabriella Meroni

«Con i livelli di sovraffollamento attuali, per altro tendenti ad aumentare, c’e’ il rischio concreto che le carceri italiane siano fra i primi luoghi dove il virus A/H1N1 possa attecchire e diffondersi nella sua forma peggiore». E’ l’allarme lanciato dal Garante dei diritti dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni, dopo i sopralluoghi effettuati dai suoi collaboratori nelle carceri del Lazio. «Giustamente si parla di una campagna di vaccinazione che, nei prossimi mesi, riguardera’ alcune categorie a rischio – ha detto Marroni, che e’ anche vicepresidente della Conferenza nazionale dei Garanti dei detenuti – quello che mi stupisce e’ che fra tali priorita’ nessuno parli del carcere in tutte le sue componenti: detenuti, agenti di polizia penitenziaria, volontari e i loro familiari».

In effetti il pianeta carcere – 206 istituti con oltre 64 mila persone recluse in tutta Italia, dai minorenni agli over 80, con oltre il 35% di stranieri e il 30% di tossicodipendenti – sembra racchiudere «tutte le criticita’ tali – scrive Marroni – da farlo ritenere una priorita’ nell’emergenza H1N1. Negli istituti si registra, infatti, un indice di salute medio-grave (con oltre 6 persone su 10 malate), una diffusione elevata di malattie come tubercolosi, epatiti B e C, diabete e Hiv, problemi cardiocircolatori e polmonari, una frequenza altissima di reclusi con fragilita’ mentale e un numero di decessi che, solo nei primi sette mesi del 2009, è gia’ a quota 118, fra cui 45 suicidi».

Ai detenuti, ricorda inoltre Marroni, «vanno poi aggiunti 34 mila agenti di polizia penitenziaria e centinaia di operatori dell’area educativa (educatori, Uepe, volontari, direttori, ecc). Secondo il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap), nel 2008 il turn-over nelle carceri ha coinvolto piu’ di 90 mila persone. Queste – fa notare il Garante – sono costrette a vivere 24 ore al giorno in ambienti non salubri, vetusti, in strutture che all’80% non sono a norma, sovraffollate e che per questo non rispondono alle norme per cio’ che concerne, ad esempio, i metri quadrati, la luce, la ventilazione e i servizi igienici pro-capite, con una oggettiva impossibilita’ di minimizzare i contatti con le persone malate». «A questa massa di persone – sottolinea inoltre Marroni – occorre poi aggiungere le criticita’ rappresentate dagli immigrati (e relativi sorveglianti e addetti) ospitati nei 13 Cie italiani e dai minori dei 17 istituti penitenziari minorili. In assenza di notizie certe – spiega dunque il Garante – sto predisponendo una lettera urgente da inviare al ministro del Welfare, a quello della Giustizia e al capo del Dap, per invitarli, in vista della riunione che dovrebbe stabilire le linee guida della campagna di vaccinazione, a inserire anche il carcere fra le priorita’ del piano di prevenzione e controllo dell’epidemia. Con le condizioni attuali – conclude – si corre davvero il rischio che il virus H1N1 mostri la sua faccia piu’ virulenta proprio nelle carceri».


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