Salute
INFLUENZA A. L’Oms fornisce i dati: fino a oggi 700 decessi nel mondo
La maggior parte dei 125mila pazienti si riprende senza particolari cure
di Redazione
Sono oltre 700 i decessi provocati dalla nuova influenza A nel mondo, fin dall’inizio dell’epidemia nel mese di aprile. A permettere di aggiornare il bilancio delle vittime sono i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità. Numeri alla mano, emerge come dal 6 luglio scorso (429 morti) si sia registrato un aumento repentino di circa due terzi del totale delle vittime. E secondo il direttore generale dell’Oms, Margaret Chan, la nuova influenza diventerà la più vasta pandemia mai vista. La buona notizia, d’altra parte, è che la maggior parte dei casi è caratterizzato da sintomi lievi. Risultato: la stragrande maggioranza dei pazienti si riprende in genere entro una settimana, senza bisogno di particolari trattamenti medici. L’Oms ha già sottolineato come la pandemia si stia diffondendo a una velocità tale che non ha senso cercare di documentare ogni singolo caso. Nelle passate pandemie i virus influenzali aveva impiegato più di sei mesi per fare quello che l’H1N1 ha fatto in meno di sei settimane. A questo punto, nel mondo sono circa 125mila i casi confermati di nuova influenza, ma il numero reale sarebbe ben maggiore. E il portavoce dell’Oms Aphaluck Bhatiasevi ha spiegato che un gruppo di esperti – fra cui matematici, epidemiologi e virologi, stanno esaminando varie misure possibili per rallentare la diffusione del virus. Secondo Bhatiasevi anche la chiusura delle scuole potrebbe essere tra le misure raccomandate, ma ogni Paese – riferisce la Bbc online – dovrà considerare i passi più appropriati sulla base delle diverse situazioni. Secondo gli esperti, comunque, l’arrivo dell’autunno segnerà un significativo aumento dei nuovi casi di influenza A
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