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Inflazione, Mcl Milano: «Il pane è un bene di lusso»

La denuncia del movimento nel capoluogo lombardo: «O le istituzioni chiedono un prezzo calmierato o i supermercati schiacceranno i panificatori»

di Redazione

«Il prezzo del pane fresco ha ormai raggiunto livelli insostenibili per tante persone» facendolo diventare «da bene di consumo simbolo della quotidianità» un «bene di lusso per tante famiglie milanesi».

È la denuncia del Movimento cristiano lavoratori di Milano, che già sul finire del 2006 si era espresso sul problema. In quel momento michetta e francesino passarono dai 2,98 euro al chilo di settembre a 3,74-3,78 euro nel mese di dicembre.

«Cifre che allora parevano pessimistiche ma che oggi sono state ampiamente superate dalla realtà di questi giorni» sostengono all’Mcl. «Una denuncia che rimase inascoltata presso le istituzioni mentre i panificatori negavano decisamente questi numeri».

«A distanza di anni, una risposta credibile ancora non si vede» si legge sul comunicato «E vorremmo sapere perché è così difficile per le istituzioni milanesi chiedere ai panificatori di assicurare una quota reale di pane comune a prezzo calmierato».

«Sarebbe un modo» ricorda il movimento «per evitare che i panificatori e le rivendite vengano espropriati del loro ruolo sociale e del proprio mercato dalla grande distribuzione, dove il pane a prezzo popolare sta diventando uno strumento di marketing per attrarre i consumatori».


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