Famiglia

Infanzia: ogni tre secondi un bimbo muore per povert

Il rapporto Save the Children all'Assemblea Onu sull'Infanzia

di Redazione

Ogni tre secondi nel mondo un bambino muore per problemi legati alla povertà. Lo rivela l’organizzazione internazionale ‘Save the Children’ in un appello inviato ai delegati che domani apriranno la Sessione Speciale delle Nazioni Unite sull’Infanzia a New York (in programma dall’8 al 10 maggio). L’organizzazione rileva al riguardo che ”questi dati dimostrano che durante i tre giorni dell’assemblea dell’Onu circa 90mila bambini moriranno” per problemi collegati alla povertà. All’assemblea generale dell’Onu parteciperanno 72 capi di stato, oltre mille rappresentanti di organizzazioni non governative, tra cui ‘Save The Children’, associazioni impegnate in progetti a favore dei minori e 400 ragazzi e ragazze provenienti da tutto il mondo. ”Save The Children” sottolinea che il divario tra le promesse fatte in questi anni e la situazione reale dei minori ”si sta allargando” giorno dopo giorno: oggi, ancora 600 milioni di bambini vivono in condizioni di estrema povertà. ”E’ il numero più alto della storia. Eliminare questo problema sarebbe la misura preventiva più efficace per iniziare realmente a creare un mondo a misura delle generazioni future”. La Sessione Speciale che si svolgerà a New York è la prima riunione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dopo 56 anni di storia, interamente dedicata ai problemi dell’infanzia. Il vertice rappresenta un’occasione ”unica” per fare un bilancio sui successi e i fallimenti rispetto agli obiettivi che i governi di tutto il mondo si erano posti al Vertice Mondiale sull’Infanzia del 1990. Ma sarà anche la sede in cui avanzare nuove proposte per assicurare il benessere di tutti i bambini del mondo. ‘Save the Children’ incoraggerà i governi ad adottare piani nazionali d’azione per dare concretezza alle risoluzioni e alle decisioni che verranno prese, e monitorerà l’attuazione degli impegni assunti affinché ”la Sessione Speciale non si tramuti in un vuoto esercizio di retorica”. Negli ultimi anni, ricorda infatti l’organizzazione, sono stati pochi i progressi riguardo al benessere dell’infanzia nel mondo e la scala del fallimento risulta preoccupante: più di 10 milioni di bambini muoiono ogni anno, spesso per cause facilmente debellabili; 150 milioni di bambini soffrono di malnutrizione; 100 milioni di bambini ancora non vanno a scuola; 250 milioni di bambini sono costretti a lavorare; 600 milioni di bambini vivono in condizioni di estrema povertà; 2 milioni di bambini sono stati uccisi in conflitti armati durante gli anni novanta e 35 milioni sono gli sfollati; 30 milioni di bambini sono stati vittime di sfruttamento e abusi; mezzo milione di bambini sono morti di Aids. ‘Save the Children’ avrà il compito di assicurare che la Sessione Speciale porti a cambiamenti reali e duraturi nella vita dei bambini – spiega Angelo Simonazzi, Direttore Generale di Save the Children Italia. ”E’ un’opportunità di trasformare la retorica in realtà, le promesse in azioni tangibili. Di creare finalmente un futuro migliore per i bambini”. Per rendere il cambiamento possibile, Save the Children, che parteciperà alla Sessione Speciale delle Nazioni Unite con una delegazione tra le più numerose, propone ai governi e ai responsabili delle politiche sui diritti dell’infanzia di riconoscere pienamente la Convenzione sui diritti del Fanciullo, ratificata da tutti stati del mondo (ad eccezione di Stati Uniti e Somalia), come strumento fondamentale alla base delle politiche sull’infanzia; investire almeno lo 0,1 per cento del Pil per l’assistenza allo sviluppo esclusivamente in favore dei bambini (una cifra che moltiplicata per tutti i paesi sviluppati risulterebbe pari a 25 miliardi di dollari); porre il supremo interesse dell’infanzia al centro delle decisioni politiche prese nei confronti di quest’ultima; stabilire una serie di azioni pratiche e circostanziate per sradicare la povertà infantile; sviluppare regole per il commercio mondiale dando priorità alla tutela dei diritti dell’infanzia e promuovere una maggiore responsabilità sociale verso i bambini da parte dei soggetti economici; sviluppare un sistema sanitario universale basato su investimenti a lungo termine per infrastrutture, servizi e personale. Save the Children è il più grande movimento internazionale indipendente per la difesa e promozione dei diritti dei bambini. Opera in oltre 120 paesi nel mondo con una rete di 32 organizzazioni senza fine di lucro e un ufficio di coordinamento internazionale.


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