Sembrava dovessero uscire tutti dall’oggi al domani. In un lampo. Tutti fuori. E invece eccoci qua in una caotico pantano.
Il capo dello Stato ha definito la posizione italiana «umiliante sul piano internazionale per la violazione dei diritti umani dei detenuti». Nel messaggio (che si può leggere integralmente sul sito del Quirinale) si fa riferimento ai possibili rimedi: innovazioni strutturali per ridurre il numero delle persone in carcere, aumento della capienza delle strutture penitenziarie e quelli che vengono definiti rimedi straordinari, cioè indulto e amnistia. Comunque, ad oggi, tutto tace.
Intanto Tropi, aspettando di uscire, ha scritto una poesia, dedicata a sua figlia:
«A MIA FIGLIA»
Ho un passato da dimenticare.
Una vita da vivere piena di dolore,
ma con una voglia d’amare folle.
Se solo potessi eliminare tutti questi mostri
che girano nella mia testa,
tutto sarebbe più facile.
Ricordo ancora la tua voce, ormai troppo, troppo lontana.
Ripensando alle tue parole, dolci, mi sento coccolato.
La tua ironia mi rendeva i giorni sereni.
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