Welfare

Indulto: ecco i numeri

A sedare le polemiche dei giorni scorsi sui numeri dell'indulto scende in campo lo stesso ministro della Giustizia, Clemente Mastella: "Sono 17.455, solo il 7% e' recidivo"

di Redazione

‘Ad oggi il numero complessivo e’ di 17.455 ma nel corso del tempo tutti i condannati dovranno uscire con 3 anni di anticipo. Ma non quelli condannati per pedofilia ed altri 21 tipi di reato. Non ha senso quindi, continuare a sommarli nel corso del tempo”. Il dato sui detenuti usciti dal carcere a seguito dell’approvazione dell’indulto lo ha fornito il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, nel corso dell’audizione svolta in Senato. Mastella ha ricordato che nell’agosto scorso, per effetto dell’indulto ”sono state scarcerate 16.568 persone, sostanzialmente -ha detto- tante quante ne indicavano le ultime proiezioni del Dap. Lo scarto in eccesso rispetto alla previsione di 15.470 soggetti e’ dovuto al fatto che la stima era stata effettuata il 29 luglio, sulla base del numero dei condannati in espiazione di pena alla fine di luglio”. ‘Un discorso diverso -ha aggiunto Mastella- va fatto con riferimento a quanti sono stati scarcerati essendo in custodia cautelare nei mesi di applicazione dell’indulto. Erano esclusi dalla stima che si riferiva alle applicazioni immediate e dirette del beneficio. Tra costoro, dal 1 agosto al 14 novembre, ci sono 7.178 persone, 4.456 delle quali erano detenute anche per un titolo di reato definitivo, venuto meno con lp’indulto, ed altre 2.722 erano sottoposte unicamente alla misura cautelare della custodia in carcere”. ”Per tali posizioni -ha spiegato Mastella- la scelta di revocare la custodia cautelare, ed il conseguente riacquisto della liberta’, sono dunque il frutto di una discrezionale valutazione dell’autorita’ giudiziaria, che in motivazione ha tenuto conto dei possibili effetti futuri dell’atto di clemenza. Non e’, quindi , l’indulto inefficace la pena, ma tutto il sistema penale, che si affida solo al carcere, e investe poco sulle possibilita’ alternative, e che prevede tutta una serie di sospensione automatiche durante il processo penale, addirittura -ha sottolineato- sospensioni quando la pena diventa esecutiva”. ‘Fino al 15 novembre 2006 sono rientrate in carcere soltanto 1.715 persone tra quelle scarcerate a seguito del provvedimento di clemenza”, ha sottolineato poi il ministro. ”Mi sembra che si tratti di una percentuale non rilevante -ha detto Mastella- ancor piu’ se si pensa che il numero di coloro che risultano arrestati in flagranza di reato, in realta’, e’ pari a 1.421. Gli altri soggetti -ha spiegato- sono rientrati in carcere per provvedimento dell’Autorita’ giudiziaria, in molti casi sulla base di ordinanze cautelari, riguardanti fatti commessi prima della concessione dell’indulto, che non attestano dunque una recidiva rispetto alla data di concessione dell’atto di clemenza”. Mastella ha dunque respinto le ipotesi di quanti legavano gli effetti di una recrudescenza della criminalita’ al provvedimento di clemenza varato dal Parlamento. ”Alcune tra le piu’ importanti Procure della Repubblica -ha detto Mastella- tra cui Palermo, Milano, Roma e Napoli, ci hanno fornito dati sul numero di reati commessi nel circondario del tribunale, iscritti nel registro delle notizie di reato nel trimestre successivo all’approvazione della legge, cioe’ nei mesi di agosto, settembre ed ottobre 2006, che attestano un decremento dei reati iscritti su registro notizie di reato rispetto alla media degli anni precedenti”. ”Analogamente -ha aggiunto il Guardasigilli- sull’intero territorio nazionale, nel trimestre luglio-settembre 2006, all’atto dell’ingresso in carcere e’ stato contestato il 20% di reati in meno rispetto allo stesso trimestre del 2005 (39.205 reati nel trimestre luglio-settembre 2005 a fronte di 33.981 nello stesso trimestre del 2006)”. ‘Il Parlamento ha determinato dunque -ha proseguito Mastella- un’operazione rivolta a garantire la sicurezza della societa’ e i numeri hanno dato ragione al provvedimento votato ad ampia maggioranza dal Parlamento”. Quindi Mastella ha ricordato che di quanti hanno beneficiato dell’indulto, solo il 7% e’ ricaduto nel reato e che nel trimestre di applicazione dell’indulto i reati commessi su tutto il territorio nazionale per i quali era stato effettuato l’arresto hanno subito un calo sensibile rispetto all’anno precedente. Per Mastella, quindi, ”il sistema penitenziario e’ tornato alla legalita”’ e ”con questa legge del Parlamento perdono il loro effetto di condanna le osservazioni del Consiglio d’Europa e di Amnesty International restituendo all’Italia una ulteriore credibilita’ sul piano internazionale. E forse -ha aggiunto- e’ questo che a qualcuno non va giu’!”.


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