Welfare
Indulto buona notizia ma non ciò che chiese Wojtyla
Così Mons. Caniato, ispettore generale dei cappellani delle carceri: "su 65mila detenuti ne usciranno diecimila e molti rientreranno per mancanza di sedi di rieducazione''
di Paolo Manzo
”Il Papa aveva chiesto un segno di clemenza, che e’ cosa diversa dall’indulto approvato dalla Camera e dall’amnistia. Quindi, non e’ stata esaudita la sua richiesta”. Lo afferma a ”Il Mattino” monsignor Giorgio Caniato, ispettore generale dei cappellani delle carceri, intervenendo sul via libera della Camera all’indulto. ”Ma l’importante -aggiunge- e’ fare qualcosa per sfoltire le carceri che sono stracolme”. ”Sono molto contento e lo sono di piu’ quanti potranno usufruire di questo provvedimento tanto atteso” aggiunge l’alto prelato, sottolineando pero’ che ”il provvedimento non risolve il grande problema che abbiamo difronte. Su circa 65mila detenuti, al massimo ne potranno uscire diecimila molti dei quali rientreranno, prima o poi, per mancanza di sedi di rieducazione o di accoglienza”
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