Welfare

Indultino: Lega, dopo Arezzo non se ne parla

Il capogruppo al Senato Moro: «Dopo i fatti di domenica non ci sentiamo di cominciare oggi l'esame di un provvediemento di clemenza». Maggioranza spaccata

di Giampaolo Cerri

L’ indultino spacca la maggioranza al Senato. I malumori sotterranei che percorrevano le forze di maggioranza sono venuti in superficie oggi a Palazzo Madama: Lega e An si sono dissociate dalla decisione dei capigruppo, avallata dal presidente dell’ assemblea Marcello Pera, di imprimere un’ accelerazione alla discussione sul provvedimento. La Conferenza dei capigruppo ha infatti deciso di far arrivare in aula l’ indultino non appena scadra’ il termine dei due mesi assegnato alla commissione Giustizia per il suo esame. E questo anche se la commissione non dovesse aver licenziato il testo, come rischia di accadere viste le perplessita’ di Lega e An sul provvedimento. Questo significa che a partire dal 6 aprile, data ultima per la commissione, il provvedimento sara’ esaminato in aula. Ma nella riunione dei capigruppo la Lega ha sbattuto i pugni sul tavolo, cercando in ogni modo di impedire l’inserimento del disegno di legge all’ordine del giorno dei lavori dell’aula. Roberto Calderoli, coordinatore leghista e vicepresidente del Senato, e’ insorto definendo ”folle e oltraggioso” il tentativo di accelerare sull’indultino. Anche An ha preso le distanze e, alla ripresa dell’ aula nel pomeriggio, la spaccatura e’ emersa in tutta la sua evidenza: Lega e An da una parte, gli altri gruppi della maggioranza dall’ altra, insieme a quelli dell’ opposizione, a difendere la decisione dei capigruppo. Francesco Moro, capogruppo leghista a Palazzo Madama, ha spiegato che il no del Carroccio all’ indultino si e’ rafforzato dopo la sparatoria che e’ costata la vita all’ agente Petri. ”Alla luce dei tragici fatti di Arezzo – ha argomentato – non ci sentiamo oggi di cominciare l’ esame di un provvedimento di clemenza”. Sostanzialmente della stessa idea i senatori di An: ”Questo provvedimento e’ inopportuno – ha attaccato il vice capogruppo Oreste Tofani – e il presidente del Senato ha avuto un momento di eccesso nel proporre questo calendario. Siamo convinti che gli italiani si aspettano ben altro in questi momenti: sicurezza, tutela delle forze dell’ ordine, garanzia di poter vivere in tranquillita”’. Di tutt’altro avviso il capogruppo dell’ Udc, Francesco D’Onofrio: “Noi vogliamo che il Senato voti su questa materia. Se abbiamo idee diverse, non e’ la fine del mondo”. Dall’ Ulivo sono arrivate critiche durissime alle forze di maggioranza contrarie all’ indultino. Il capogruppo dei Ds Angius ha detto che ”e’ vergognoso e indegno che la Lega prenda a pretesto l’ ultimo recente delitto delle br per evitare di discutere dell’ indultino”. Tanto piu’ che del provvedimento di clemenza ”non potranno in alcun modo usufruire quanti si siano macchiati di reati gravi, come quelli legati al terrorismo”. Secondo il socialista Cesare Marini, il comportamento della maggioranza e’ stato ipocrita: ”Alla Camera avete applaudito il Papa quando ha chiesto un provvedimento di clemenza, poi fate tutt’ altro. Insomma avete ingannato il Pontefice”. Mentre per il capogruppo della Margherita Bordon il comportamento della maggioranza e’ stato ”grottesco”. A queste critiche ha risposto il leghista Calderoli. ”Chi dice che noi strumentalizziamo i fatti del terrorismo per bloccare l’ indultino mente: la verita’ e’ che un nesso c’ e’, eccome, perche’ il fenomeno del terrorismo si nasconde e trae le proprie energie, anche finanziarie, dagli atti criminali’


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