Famiglia

India: strage di bambine

Fino a 10 milioni gli aborti in vent'anni. Lo rivela uno studio pubblicato su The Lancet

di Carmen Morrone

Fino a dieci milioni di aborti selettivi per eliminare i feti femminili: potrebbe essere il dato tragico dell’India negli ultimi 20 anni, secondo quanto afferma una ricerca pubblicata oggi sul prestigioso giornale medico inglese, The Lancet. Per la rivista hanno lavorato due ricercatori indiani (uno in India e uno in Canada); in base ai loro dati, la pratica delle analisi prenatali e gli aborti selettivi (illegali dal 1994) provocano la perdita di 500.000 bambine ogni anno. La ricerca parte da una analisi nazionale di 1,1 milione di famiglie indiane, pari a circa 6 milioni di persone. In base al rapporto fra maschi e femmine nati in altri paesi, gli analisti ritengono che nel 1997 sarebbero dovute nascere fra 13,6 e 13,8 milioni di bambine; ne sono nate 13,1 milioni. Nella maggior parte dei paesi del mondo la popolazione femminile alla nascita è maggiore di quella maschile; ma nel 2001, per ogni 1.000 maschi nati in India sono state partorite solo 933 bambine. L’aborto selettivo sarebbe inoltre molto più frequente fra le donne istruite che fra quelle delle classi basse. Prabhat Jha del St Michael’s Hospital dell’Università di Toronto in Canada, e Rajesh Kumar dell’Istituto di ricerca medica di Chandigarh, in India, hanno rilevato che le nascite dei maschi aumentano nei nuclei familiari in cui c’è già una bambina (759 bambine per ogni 1.000 maschi partoriti) e aumentano ulteriormente nei nuclei familiari dove sono nate già due femmine (il rapporto diventa di 719 bambine per ogni 1.000 maschi). Nei nuclei familiari dove il primogenito è un maschio, il rapporto di nuovi nati fra i due sessi è grossomodo al 50%. Secondo Prabhat Jha, una stima al ribasso suggerisce che ogni anno vengano abortite cinquecentomila femmine in più dei maschi: “Se questa pratica è stata comune negli ultimi venti anni, ovvero da quando sono disponibili ampiamente le ecografie, allora non è irragionevole pensare a una cifra di dieci milioni di bambine sparite negli ultimi vent’anni”. Lo studio del Lancet è interessante perchè dà cifre su cui riflettere, ma soprattutto perché richiama all’attenzione internazionale un problema già assai discusso. Che in India si pratichi l’aborto selettivo contro le bambine, nonostante le misure del governo, è cosa nota e collegata alla condizione della femmina percepita come inferiore, e all’eredità della tradizione agricola che concepisce la figlia femmina come una spesa in pura perdita, una bocca da nutrire e dare in sposa e fornire di dote, mentre il maschio sono un paio di braccia in più per lavorare. L’anno scorso Swami Agnivesh, attivista sociale e leader religioso, cominciò una campagna in cinque stati del nord e dell’ovest della federazione contro la strage dei feti femminili.


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