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India-Pakistan: continuano gli scontri al confine

''Il clima è molto pesante e se si perde il controllo degli eventi, si rischia una grave conflagrazione'', ha dichiarato il portavoce del dipartimento di Stato Usa, Boucher

di Paolo Manzo

Nuovo attacco contro una postazione della polizia indiana in Kashmir, nella località di Doda. Tre agenti sono stati uccisi e diversi altri feriti dal commando di due persone che ieri sera aveva fatto irruzione nella base rimanendovi asserragliato.

Dopo scontri a fuoco durati 16 ore, le forze di sicurezza indiane hanno ucciso i due assalitori. ”Con questa escalation di tensione -ha dichiarato il portavoce del dipartimento di Stato americano, Richard Boucher- vi è il pericolo che i leader dei due Paesi si trovino in una situazione in cui elementi irresponsabili potranno scatenare un conflitto”.

”Il clima è molto pesante e se si perde il controllo degli eventi, si rischia una grave conflagrazione” -ha aggiunto Boucher proprio mentre il ministro degli esteri britannico, Jack Straw lasciava la regione, terminata una missione di mediazione.

Proseguono nel frattempo gli scontri a fuoco lungo la Linea di controllo che divide la provincia contesa: da parte indiana sono morti un soldato e 17 civili indiani, e 40 persone sono rimaste ferite.

Mentre in Pakistan, nel villaggio di Sialkot, sono 13 i civili rimasti uccisi. Fra loro una donna con le sue tre figlie.

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