Cultura

India: 10mila arresti per timore scontri islamici-ind

A Bombay e nel resto dello stato la polizia ha incarcerato a scopo preventivo estremisti di entrambi i fronti. Stamani finisce il "puja", periodo di preghiera indù.

di Giampaolo Cerri

Quasi diecimila persone sono state arrestate in poche ore a scopo preventivo a
Mumbay, l’ex Bombay, e nel resto dello Stato indiano del Maharashtra onde tentare di evitare che dilaghi ulteriormente la violenza interreligiosa tra musulmani e indu’, causa solo dal 27 febbraio scorso della morte di circa settecento fedeli da ambo le parti, quasi tutti nel vicino Gujarat.
Alle 14,15 di oggi, le 9,45 ora italiana, scadra’ il termine fissato dagli estremisti indu’ per la recitazione collettiva in tutta l’India di preghiere rituali, il cosiddetto “puja”, intese a chiedere l’intervento divino perche’ si realizzi il progetto di costruire un tempio induista a Ayodhya, nello Stato settentrionale dell’Uttar Pradesh, sullo stesso punto ove fino a dieci anni fa sorgeva la moschea di Babri, risalente al XVI secolo e demolita da una folla di fanatici nel dicembre ’92; ne seguirono tumulti
in tutto il Paese che provocarono almeno tremila vittime.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.