Welfare
Incontro Fand-Inps per migliorare le tutele delle persone disabili
La delegazione della Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili e i componenti del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale hanno deciso di creare un Tavolo di collaborazione, con incontri periodici e scambio di valutazioni e proposte
di Redazione
Una delegazione Fand (Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili) composta dal Presidente nazionale Franco Bettoni, dal Vicepresidente nazionale Nazaro Pagano, dal Consigliere dott. Roberto Trovò e dall’avvocato Domenico Sabia dell’Anmic (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili) ha incontrato, presso la sede centrale dell’Inps (Istituto Nazionale Previdenza Sociale) i componenti del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Istituto, Giuseppe Gargiulo, Antonio Pellegrino e Francesco Rampi, e alcuni funzionari.
Numerose le questioni affrontate in materia di accertamento dell’invalidità civile, cecità, sordità, handicap e disabilità, di sistemi valutativi medico-legali, di revisione delle prestazioni economiche e dell’indennità di accompagnamento. Si è parlato, inoltre, di non autosufficienza e del ruolo delle Associazioni di categoria nella fase procedimentale dell’accertamento e nelle Commissioni di valutazione medico-legale.
Ampia e significativa la discussione con condivisione delle questioni di base e con il riconoscimento del ruolo che le Associazioni di categoria dovranno assumere nel progetto di riforma e della sua gestione. Si è convenuto di creare un Tavolo di collaborazione, con incontri periodici e scambio di valutazioni e proposte.
Questa apertura significativa verso le Associazioni dei disabili da parte di un Organismo cui è affidato il compito di dettare gli indirizzi programmatici nelle materie previdenziali ed assistenziali di competenza dell’Inps può essere la base per garantire diritti e tutele adeguate a tutte le persone con disabilità.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.