Politica

Inclusione sociale, addio

La denuncia della Fish alla vigilia della Conferenza nazionale di Torino

di Redazione

Le persone con disabilità e le loro famiglie? Grazie alle scelte politiche del governo devono accontentarsi di lottare «per la sussistenza minima, con buona pace degli aneliti di inclusione sociale». Parole durissime quelle di Pietro Barbieri, presidente della Fish, alla vigilia della Conferenza nazionale sulla disabilità. 

Sotto accusa il destino che il governo ha riservato ai due fondi che più di ogni altro finanziano le politiche a sostegno dei non autosufficienti e delle loro famiglie: quello per le Politiche sociali e quello per la non autosufficienza. Il Fondo per le politiche sociali è stato ridotto del 70% in forza del più recente Documento di Programmazione Economica e Finanziaria licenziato dal Governo, mentre il Fondo per la non autosufficienza è invece più “subdolamente” messo in forse dallo stesso “pacchetto anticrisi” (si veda l’articolo 14 della Legge 3 agosto 2009, n. 102) che consente al Ministero dell’Economia di ridurre alcuni stanziamenti (fra cui quelli relativi al Fondo) nel caso lo Stato non riesca ad ottenere il gettito previsto dalla tassazione sulle plusvalenze su oro non industriale di società ed enti.

Spiega la Fish, in un suo comunicato, che «gli interventi di sostegno alle famiglie e alle persone non autosufficienti possono essere sviluppati e mantenuti solo se vi sono finanziamenti certi e costanti».
 
Ma la preoccupazione della Fish è ulteriormente aggravata anche da altri recenti provvedimenti. Uno fra tutti: il comma 7 dell’articolo 17 della Legge 3 agosto 2009, n. 102 che estende il blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione anche alle persone con disabilità. “Si annuncia una Conferenza Nazionale assai difficile”, conclude la Fish.


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