Disabilità
Inclusione scolastica, la Fish ora sfida Valditara
Nei mesi cioè in cui il Paese ha visto per la prima volta rimettere apertamente in discussione l’inclusione scolastica, ecco che l’organismo istituzionale più importante per garantirne la qualità… non viene convocato. Vincenzo Falabella: «Non possiamo più accettare che di inclusione si continui a parlare a colpi di “sparate”, mentre i temi veri continuano a giacere nei “cassetti” dei palazzi istituzionali»
Prima Galli Della Loggia, poi Vannacci, ora il ministro Tajani. Tutti a parlare (male) dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità. Al convegno per i 35 anni del riconoscimento della professione di psicologo, il ministro ha ovviamente auspicato una «sempre maggiore presenza di psicologi nella scuola e nelle università» e detto anche che «gli insegnanti di sostegno dovrebbero essere psicologi, perché purtroppo nelle nostre scuole capita spesso che un insegnante di sostegno non sappia cosa sia il sostegno».
«Le voci dei veri esperti invece, quelli che da decenni si occupano di questa materia con competenza e incisività… dove sono? Le voci si quelli che compongono l’Osservatorio Ministeriale Permanente sull’Inclusione? Sono voci che in questo momento non possono esprimersi, per il semplice motivo che quell’Osservatorio, al di là di un formale incontro di marzo, non viene oramai convocato dal ministero dal settembre 2023», denuncia Vincenzo Falabella, presidente della Fish.
Nei mesi cioè in cui il Paese ha visto per la prima volta rimettere apertamente in discussione l’inclusione scolastica, ecco che l’organismo istituzionale più importante per garantire la buona qualità dell’inclusione scolastica… non è mai stato convocato. È questo il luogo delle proposte degli esperti al ministero, volte a migliorare la normativa esistente e ad adeguarla alle nuove esigenze della comunità scolastica. «Temi da discutere ce ne sarebbero, a partire dal comprendere le ragioni per cui un decreto legislativo importante come il 66/2017, contenente una serie di prescrizioni che dovrebbero realmente far progredire il processo inclusivo, resta tuttora inapplicato, non essendone stati emanati, dopo sette anni i decreti attuativi», sottolinea Falabella.
Aspettiamo da sette anni i decreti attuativi di un decreto legislativo importante come il 66/2017
Vincenzo Falabella, presidente Fish
«Un fatto particolarmente negativo, per la Federazione che rappresento, è veder languire la proposta di legge sulla continuità didattica e l’istituzione di apposite classi di concorso per il sostegno, una proposta maturata in un ampio dibattito dall’intera rete associativa della nostra Federazione e presentata sin dal 2021», aggiunge Falabella, che in qualità di consigliere e responsabile dell’Osservatorio Disabilità del Cnel ha ora depositato quella proposta di legge anche presso tale organismo. «Abbiamo apprezzato la recente introduzione di un articolo nel “Disegno di Legge Semplificazioni”, che può finalmente garantire la continuità didattica dei docenti di sostegno precari, ma non è sufficiente».
Falabella e la Fish chiedono quindi al ministro Giuseppe Valditara di convocare urgentemente l’Osservatorio sull’inclusione, in cui dibattere di tutti questi temi. «Non possiamo più accettare che di inclusione degli studenti e delle studentesse con disabilità si continui a parlare a colpi di “sparate”, che servono solo a creare confusione e inquietudine per le persone con disabilità e le loro famiglie, mentre i temi veri ed essenziali rischiano di continuare a giacere nei “cassetti” dei palazzi istituzionali», dice.
Non possiamo più accettare che di inclusione scolastica si continui a parlare a colpi di “sparate”, che servono solo a creare inquietudine, mentre i temi veri continuano a giacere nei “cassetti” dei palazzi istituzionali
Vincenzo Falabella, presidente Fish
«Sfidiamo dunque il Governo e il Parlamento su tali àmbiti, chiedendo in primo luogo che si arrivi al più presto ad un’apposita classe di concorso per il sostegno. Ai media chiediamo una volta per tutte che quando si parla di disabilità, vengano chiamate a farlo le stesse persone con disabilità e i rappresentanti delle organizzazioni che ne tutelano i diritti. Quasi cinquant’anni dopo l’archiviazione delle “scuole speciali”, è l’ora di una nuova svolta: quella di un’inclusione reale ed effettiva per tutti».
Foto di Stefano Carofei/Sintesi
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