Giornata europea della sordocecità

Inclusione, autonomia e il pieno riconoscimento dei diritti di chi non vede e non sente

La Lega del Filo d’Oro riaccende l’attenzione su questa disabilità specifica e complessa. Il 22 ottobre, inoltre, nell’ambito del progetto Sais 2.0, la Fondazione ha organizzato in collaborazione con il Consiglio Regionale Ens Marche, un workshop online dedicato agli operatori dei servizi pubblici e sanitari per favorire la conoscenza della sordocecità e dei principali sistemi di comunicazione utilizzati dalle persone che vivono questa condizione

di Redazione

Le persone con sordocecità e pluridisabilità psicosensoriale, oltre un milione e 400mila in Europa (lo 0,3% della popolazione residente, il 2,5% per gli anziani) e oltre 360mila in Italia (lo 0,7% della popolazione), rappresentano una fascia non trascurabile di popolazione, spesso invisibile, che rischia di essere confinata nell’isolamento imposto dalla propria disabilità a causa dell’assenza di efficaci processi di analisi dei loro bisogni specifici, delle barriere e delle disuguaglianze che sono costrette ad affrontare.

Nel 2004, il Parlamento Europeo ha riconosciuto per la prima volta la sordocecità come disabilità distinta, invitando gli Stati membri a garantire supporto adeguato in vari ambiti. In Italia, la Legge 107 del 2010 ha recepito questa raccomandazione, ma nella pratica si è rivelata di difficile attuazione. 

Riconoscimento della sordocecità da adulti

Il riconoscimento della sordocecità, infatti, rimane legato all’accertamento delle due distinte disabilità, escludendo, di fatto, dalla piena tutela legale le persone che, pur essendo non vedenti, siano diventate sorde dopo il dodicesimo anno di età, oppure nate senza alcuna disabilità sensoriale, siano divenute sordocieche dopo i dodici anni di età.

Per ovviare a tale criticità, il Consiglio dei Ministri ha recentemente approvato un importantissimo disegno di legge volto a garantire il riconoscimento della sordocecità a tutte le persone che manifestano compromissioni totali o parziali combinate della vista e dell’udito, congenite o acquisite, a prescindere dall’età di insorgenza.
Tale misura – ricorda una nota – si inserisce nel più ampio disegno di riforma avviato con la Legge Delega per la Disabilità (Legge 22 dicembre 2021, n. 227), che accompagnerà l’aggiornamento della definizione di sordocecità ad una semplificazione dei criteri e delle modalità di accertamento. 

«Questa Giornata così importante ci permette di ricordare che la nuova definizione di sordocecità, che si auspica possa essere approvata rapidamente anche dal Parlamento, rappresenta un cambiamento cruciale per chi vive con questa disabilità. Il riconoscimento della sordocecità, indipendentemente dall’età, è fondamentale per garantire pienamente il diritto alla salute e all’assistenza, oltre a promuovere l’autodeterminazione», dichiara Rossano Bartoli, presidente della Fondazione Lega del Filo d’Oro.


«La sfida del pieno riconoscimento della sordocecità come disabilità specifica non può limitarsi a un, pur necessario e atteso, miglioramento dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria, ma deve tradursi in politiche inclusive. La Lega del Filo d’Oro» continua Bartoli «è impegnata da 60 anni nel promuovere una qualità di vita migliore per chi non vede e non sente, il pieno riconoscimento dei loro diritti, l’abbattimento delle barriere che ostacolano la loro autonomia e una loro reale inclusione all’interno della società, ma per farlo abbiamo bisogno del sostegno di tutti, a partire da quello delle Istituzioni».

Da 60 anni al fianco di chi non vede e non sente

Da 60 anni Lega del Filo d’Oro è al fianco di chi non vede e non sente, fornendo risposte concrete ai loro bisogni complessi attraverso un approccio che vede l’ente impegnato in tre sfide fondamentali: migliorare la qualità della vita e l’autonomia delle persone sordocieche; sviluppare tecnologie assistive personalizzate e, infine, disseminare conoscenze e competenze.

La Lega del Filo d’Oro accompagna le persone sordocieche e con pluridisabilità psicosensoriale, valorizzando le loro potenzialità con progetti educativo-riabilitativi personalizzati e attuati sui territori.
Questo impegno si estende lungo tutta la vita degli utenti e ha portato la Lfo a essere presente in 11 regioni italiane, per rispondere ai loro bisogni là dove essi vivono, progettando nel prossimo futuro la realizzazione di nuove sedi in Sardegna e Calabria, oltre a un nuovo Centro Residenziale nel Lazio. 

I bisogni delle persone con sordocecità e pluridisabilità psicosensoriale sono in costante evoluzione e per rispondervi in maniera sempre più adeguata, la Lega del Filo d’Oro innova i propri servizi attraverso i progetti di ricerca educativo-riabilitativa, l’ascolto di utenti e famiglie, la raccolta periodica di dati e il confronto con le Istituzioni e la Comunità scientifica nazionale e internazionale.
Nel 2023 i progetti di ricerca svolti nei Centri della Lega del Filo d’Oro sono stati 8. La consultazione permanente delle persone sordocieche e delle famiglie è assicurata dai due Comitati dedicati, che nel 2023 hanno lavorato soprattutto all’organizzazione delle relative assemblee: la IX Conferenza Nazionale delle Persone Sordocieche (aprile 2023, Tivoli Terme) e l’XI Assemblea Nazionale delle Famiglie (giugno 2024, Assisi). 

Il valore della formazione continua

La formazione continua è un caposaldo della strategia della Lega del Filo d’Oro. Ed è per questo che il 22 ottobre, nell’ambito del progetto Sensibilizzazione, accessibilità e indipendenza delle persone sorde – SAIS – 2.0, promosso dalla Regione Marche e realizzato con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ministro per le disabilità, la Lega del Filo d’Oro ha organizza in collaborazione con il Consiglio Regionale Ens Marche, il workshop onlineI sistemi di comunicazione utilizzati dalle persone in condizione di sordocecità e disabilità plurime psicosensoriali”.

In apertura mani segnanti in LIST foto da ufficio stampa

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