Non profit

Incidere sulle decisioni dei politici?La Fish e la Ledha ci stanno provando

I mass media si occupano ben poco del problema disabilit

di Franco Bomprezzi

Vorrei sapere se in Italia esiste già un sindacato, un movimento, gestito da persone disabili. Da persona disabile, non sopporto più lo strapotere delle persona cosiddette ?normali?. Io non sono nessuno, non sono conosciuta, ma mi piacerebbe vedere in Italia le persone disabili inserite nella politica e nelle varie amministrazioni locali. Ragmarini (email)

Sono davvero tanti anni che in Italia si muovono e operano associazioni a tutela dei diritti delle persone con disabilità. Un sindacato in quanto tale, a mio parere, non ha molto senso. Ne esiste uno, si chiama Sfida, in ogni caso assomiglia più a un?associazione di consumatori. Il sindacato implica la scelta di un lavoratore, la disabilità non è una scelta, ma una condizione umana dalla quale derivano diverse conseguenze pratiche. Molto più importante è il ruolo delle associazioni, singole o coordinate fra di loro. È davvero sorprendente che lei non ne abbia alcuna idea. Questo coincide con l?amara constatazione che veniva fatta a Milano nel corso di una presentazione alla stampa, da parte di Ledha – Lega per i diritti delle persone con disabilità – e Fish – Federazione Italiana per il superamento dell?handicap – (due sigle cui può fare riferimento). Televisioni, radio, giornali, settimanali si occupano assai poco dei diritti e delle questioni rilevanti che interessano milioni di cittadini con disabilità e i loro familiari. Se ne occupano solo quando questi temi diventano notizia tragica, o evidenziano una carenza nei servizi pubblici.
Anche con le migliori intenzioni la disabilità fa notizia al singolare, mai, o quasi, in termini di richieste collettive. Questo è più evidente quando si avvicinano le elezioni. Ledha e Fish, per esempio, hanno presentato documenti precisi con richieste concrete a chi governerà le Regioni, centrosinistra o centrodestra che sia, dal titolo Nulla su di noi senza di noi. Può trovarne traccia nel sito www.informahandicap.it. . Non credo che la strada giusta sia solo quella dell?impegno diretto in politica di persone disabili, che è importante e positivo solo se, una volta eletti, si è in grado di portare alla collettività il contributo della propria cultura e della propria esperienza, non in termini di difesa corporativa di interessi di settore, ma come nuova e più inclusiva visione del mondo. I bisogni del singolo, del familiare, del vicino di casa, sono infatti inseriti nel contesto di una società che li deve comprendere e fare propri.

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