Inaugurato il Master in Managment dell’accoglienza

Il presidente Trucchi: «È urgente contribuire a suscitare in modo diffuso una cultura nuova dell’accoglienza». Il Corso di studi vede tra i sostenitori accanto alla Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia l'Anci Toscana, l'Ordine degli Assistenti Sociali (Oast), e Oxfam.

di Redazione

«Appare oggi quanto mai urgente contribuire a suscitare in modo diffuso, direi popolare, una cultura nuova dell’accoglienza, capace di ergersi a difesa della pace e dell’incontro con i nazionalismi violenti, i rigurgiti di razzismo, le nostalgie di localismi escludenti» si è espresso così Roberto Trucchi, presidente della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia durante la giornata inaugurale del Master di I livello in Managment dei servizi di accoglienza per migranti, profughi e richiedenti protezione dell’Università di Firenze che si è tenuta questa mattina, lunedì 6 novembre. Il Corso di studi vede tra i sostenitori la Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia insieme a l'Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci Toscana), l'Ordine degli Assistenti Sociali (Oast), Oxfam.
Alla giornata inaugurale hanno partecipato tra gli altri, il Sottosegretario al ministero degli Interni Domenico Manzione, l'assessore regionale Vittorio Bugli, del Delegato Anci all'immigrazione e sindaco di Prato Matteo Biffoni, oltre alla professoressa Annick Magner docente responsabile del Master.

Trenta in tutto i giovani che hanno deciso di seguire questo percorso, di cui 8 provenienti dal movimento delle Misericordie. Si tratta di studenti, altamente qualificati, provenienti da tutta Italia che si apprestano a vivere un anno intenso di formazione, confronto, stage, riflessione e studio sui temi del fenomeno migratorio e delle modalità di organizzare l'accoglienza nei territori. Un master caratterizzato da una spiccata multidisciplinarità, capace di coniugare le competenze nell'accompagnamento sociale a quelle di gestione dei servizi e di management delle strutture.

L'investimento di Confederazione in questa nuova scommessa è stato grande, l'intento è quello di contribuire a qualificare operatori in grado di rispondere alle complesse sfide che il fenomeno migratorio presenta e di accrescere la capacità di risposta del Sistema Paese.

«Nel 2015 lanciai alle Misericordie la provocazione ad accogliere con convinzione la sfida di Papa Francesco ed aprire le proprie strutture all'accoglienza dei migranti», ha aggiunto Trucchi. «Da allora, molte delle nostre associazioni in tutta Italia si sono adoperate sulle banchine dei porti di sbarco, nei servizi di accoglienza ed è cresciuta la consapevolezza di quanto fosse necessario prendere una posizione decisa di fronte al bisogno di accoglienza, che ci vedesse in prima linea. Abbiamo visto nascere esperienze luminose, nelle quali le Misericordie hanno mosso le “comunità” ed hanno organizzato reti di solidarietà e di inclusione, rendendo l'accoglienza un'opportunità di sviluppo e rinnovata coesione per un intero contesto territoriale. Abbiamo toccato la generosità instancabile dei volontari e la capacità delle associazioni di organizzarsi, fronteggiando problemi per loro inediti con passione ed intelligenza. Al contempo, abbiamo vissuto anche la ferita del malaffare, di quando l'interesse bieco di qualcuno strumentalizza la buona fede di molti e getta fango sull'operato di tutti. Proprio davanti a tutto questo, ancora di più, ci siamo convinti che la risposta sana, irrinunciabile, giusta di un Movimento vitale come il nostro, composto da oltre 600 realtà associative, innervato nel territorio, vicino alle comunità, fosse quella di investire in modo deciso sulla formazione e sulla formazione di eccellenza».

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