Welfare

Inaugurata la riabilitazione Lokomat

Da oggi è attivo il nuovo sistema riabilitativo presente all'Unità Spinale dell'ospedale Niguarda Ca'Granda di Milano

di Carmen Morrone

Si chiama Lokomat il nuovo sistema per la riabilitazione entrato in funzione all’Unità Spinale dell’ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano. «Un’offerta per la riabilitazione tecnologicamente più avanzata per l’addestramento al cammino», ha spiegato Tiziana Redaelli, direttore dell’Unità spinale. «Lokomat serve a chi ha una lesione midolare incompleta che aiuta nel recupero funzionale attraverso un meccanismo di facilitazione che richiede una partecipazione attiva dl paziente».

Il Lokomat è costato 360mila euro. Nel 2010 si è aperta una raccolta fondi che ha avuto una grande svolta con l’impegno in prima persona di Luca Barisonzi, caporal maggiore degli Alpini, rimasto paraplegico a seguito di un attentato in Afghanistan nel gennaio del 2011 e riabilitato per diversi mesi all’Unità Spinale del Niguarda. La sua storia di sopravvissuto all’agguato (dove perse la vita il militare Luca Sanna) ha fatto breccia nelle cronache e Luca ha scelto «di sfruttare l’attuale notorietà facendo conoscere la necessità di acquistare il Lokomat», racconta lui stesso. Un impegno che Luca ha rivolto agli altri -«ho scelto di fare il soldato e di partecipare alle missioni all’estero per aiutare gli altri», nota- perché Lokomat non è utile nella sua riabilitazione.

All’acquisto del robot hanno partecipato: Fondazione Luigi Berlusconi, una fondazione che vuole rimanere anonima che ha sede in Emilia Romagna, Pubblitalia 80,  Fix Design, H3G, Imperia & Monferrina spa, Amaro Lucano, a circle spa di Bologna che è la ditta che distribuisce in Italia l’apparecchio costruito dalla svizzera Hocoma.

Lokomat è da oggi a disposizione all’unità spinale Niguarda che è centro di riferimento e di eccellenza oltre che a livello regionale anche nazionale come dimostrano i numerosi ricoveri extraregionali, pari al 30%.

La lesione midollare è una delle cause di invalidità permanente più frequenti. Coinvolge una parte molto giovane della popolazione con un’età che varia, per oltre l’80%, fra i 10 e i 40 anni. Gli italiani con para e tetraplegia sono circa 70mia e i nuovi casi all’anno sono circa 1.400 (4-5 persone al giorno). Il 65% delle lesioni midollari sono di origine traumatica:  fra queste le più frequenti sono gli incidenti d’auto (36%), le cadute (22%), gli incidenti motociclistici (12%) e gli incidenti sportivi (11%). Le lesioni non traumatiche sono prevalentemente di origine neoplastica (28%), vascolare (27%), infiammatoria (16%) e degenerativa (14%).

L’unità spinale ha presentato un nuovo progetto. «Spazio Vita è un centro polifunzionale per ospitare le attività socio-ricreative del percorso di riabilitazione permettendo di ampliare e diversificare le attività e i servizi già in essere in risposta alle crescenti richieste.  Nel centro  le persone potranno  trovare stimoli e iniziative per tornare a inserirsi nel mercato del lavoro, nella vita di relazione, nello sport come hobby o come attività agonistica. Perché i lavori possano partire sono necessari 350mila euro», spiega Giovanna Oliva presidente dell’Associazione Unità spinale. Aperta la raccolta fondi.


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