Non profit

In Trentino tornano i Bear Ambassador

Al via nel weekend 7-8 luglio l’iniziativa della Lav che in collaborazione con il Parco naturale Adamello - Brenta. Fino al 3 settembre i volontari incontreranno i cittadini fornendo informazioni necessarie a chi frequenta territori abitati dai plantigradi per prevenire possibili incidenti. «Negli anni passati abbiamo incontrato persone che neppure sapevano che in quell’area c’erano gli orsi» osserva Massimo Vitturi, responsabile animali selvatici Lav

di Antonietta Nembri

Formare e informare i turisti che si trovano in aree abitate dagli orsi è quanto mai importante. Sono passati tre mesi dalla tragedia che ha visto la morte di Andrea Papi a seguito dell’incidente con l’orsa Jj4 e la necessità di fornire informazioni non solo è indispensabile, è – sottolinea una nota della Lega anti vivisezione – Lav – quanto mai stringente «soprattutto vista la totale assenza di informazioni da parte delle istituzioni preposte». Anche per questo l’associazione lancia per il terzo anno consecutivo il progetto avviato con il Parco Adamello Brenta “Bear Ambassador”.


Nelle immagini dell'estate 2022 i Bear Ambassador in attività – foto di Andrea Morabito content producer per Lav

Dal prossimo weekend, 7 – 8 luglio, e fino al 3 settembre in tutti i fine settimana i volontari della Lav, veri e propri ambasciatori degli orsi, saranno presenti nei parcheggi di attestamento della Val di Genova allestiti dal Parco per informare i visitatori. «Negli anni passati abbiamo incontrato escursionisti che neppure sapevano che in quell’area c’erano degli orsi», racconta Massimo Vitturi, responsabile Lav, Animali Selvatici. Che sottolinea: «Dal momento che mancano informazioni, la nostra attività è basilare. La Provincia di Trento è responsabile di una situazione in cui vede i cittadini non informati su come comportarsi per far sì che gli orsi non diventino confindenti».

L’obiettivo del progetto, infatti, prevede di informare correttamente i cittadini su quali siano i comportamenti da adottare per evitare di creare anche involontariamente situazioni che portino a un’interazione fra gli orsi e le persone.
Il Parco Naturale Adamello Brenta e la Lav – sottolinea una nota – collaborano a un progetto di educazione ambientale, che ha l’obiettivo di favorire la convivenza pacifica fra orso e persone, basata sulla diffusione delle più aggiornate conoscenze scientifiche che aiutano a prevenire possibili incontri e incidenti con gli orsi nei territori da loro frequentati. Sono infatti i comportamenti di noi umani che, spesso, hanno il potere di determinare le reazioni degli orsi.

La consapevolezza che unisce i due soggetti promotori è che, dopo il successo del progetto di reintroduzione degli orsi in Trentino – Life Ursus – redatto e realizzato dal Parco Naturale Adamello Brenta assieme alla provincia autonoma di Trento, sotto l’egida dell’Unione Europea, sia necessario investire con sempre maggiore convinzione sul piano della costruzione della convivenza tra i plantigradi e i cittadini. Ciò significa in primo luogo introdurre nuovi strumenti di comunicazione, rivolti sia alla popolazione residente che a turisti e visitatori, nella maggior parte dei casi, infatti, è la mancanza di conoscenze adeguate che crea le condizioni affinché si verifichino casi di aggressione all’uomo da parte dell’orso.

«Quando incontriamo i turisti e i visitatori del Parco da una parte doniamo un kit con delle borsine per i rifiuti alimentari da riportare indietro ed è un modo per introdurre il discorso sui comportamenti base da tenere quando si frequentano gli ambienti naturali dal non allontanarsi dai sentieri al non lasciare liberi i cani», continua Vitturi. L’attenzione alla gestione dei rifiuti è fondamentale, ricordano alla Lav in quanto costituiscono una potentissima fonte di attrazione per gli orsi (e per qualsiasi animale selvatico), come dimostrato nei casi di alcuni orsi sorpresi a rovistare nei cassonetti privi di qualsiasi protezione anti-orso.


Un volontario Lav spiega il comportamento da tenere durante le escursioni in aree abitate dagli orsi – foto di Andrea Morabito content producer per Lav

«Siamo convinti che la sicurezza dei cittadini che frequentano i territori abitati dagli orsi, può essere assicurata principalmente dalla diffusione delle corrette informazioni che aiutino a prevenire possibili incontri con i plantigradi e a gestirli nel caso in cui fossero inevitabili», continua Vitturi «il nostro progetto con il Parco Adamello Brenta vuole dare un impulso concreto in questa direzione con l’obiettivo di recuperare i ritardi accumulati da quando nel 2004 si è concluso il progetto Life Ursus».
Lo scorso anno sono stati una sessantina i volontari della Lav che si sono trasformati in Bear Ambassador turnandosi nel corso dell’estate. Inoltre – concludono alla Lav -, grazie al sostegno di Daymonilia, marchio di gioielli a sostegno delle attività in difesa degli animali, il progetto prevede anche la distribuzione di migliaia di volantini che richiamano le regole basilari per sapere come comportarsi in caso di incontro fortuito con un orso e la consegna, alle strutture di ristorazione nell’area del Parco, di decine di migliaia di tovagliette in carta che richiamano alla convivenza con l’orso e gli altri animali selvatici.
Ai visitatori del Parco saranno consegnati anche migliaia di shopper che riportano lo slogan del progetto: “Alltogether – per vivere insieme in sicurezza”.

Nell'immagine in apertura l'incontro tra un escursionista e una volontaria Lav – foto di Andrea Morabito content producer per Lav

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