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In Sud Sudan nasce il primo reparto oculistico pediatrico (e parla italiano)
Finora i bambini del Sud Sudan con necessità di cure oculistiche importanti dovevano rivolgersi all'estero o rassegnarsi alla cecità. Il progetto "The Bright Sight" - finanziato da Aics, con Cbm Italia come capofila, realizzerà invece il primo centro oculistico del Paese, a Juba. I lavori sono partiti ieri e in tre anni si punta a curare oltre 90mila piccoli pazienti
I bambini sud sudanesi con necessità di cure oculistiche avevano davanti a sé un bivio: rivolgersi a ospedali lontani, in Uganda, Kenya, Sudan o altri Paesi confinanti o arrendersi a diventare ciechi per sempre. In Sud Sudan infatti non esiste un reparto oculistico pediatrico. Le cose da ieri sono cambiate. Ora invece in Sud Sudan c’è una speranza in più. A Juba ieri sono iniziati i lavori per la realizzazione del primo reparto oculistico pediatrico del paese. Il progetto The Bright Sight – letteralmente “vista luminosa” – vede come capofila Cbm Italia, in collaborazione con Medici con l’Africa Cuamm e Cordaid, ha sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e vede la partecipazione del ministero della Salute sud sudanese. Nel complesso, il progetto punta a curare oltre 90mila pazienti in tre anni.
In Sud Sudan 4 persone su 5 vivono sotto la soglia della povertà, solo il 35% della popolazione ha accesso all’acqua potabile e 2,4 milioni di bambini sono esclusi dall’educazione di base. La prevalenza delle malattie visive in Sud Sudan è alta, eppure l’80% dei casi di disabilità visiva è prevenibile. La cecità spesso è dovuta e a malattie non diagnosticate e non trattate come la cataratta o a malattie tropicali trascurate come il tracoma e l’oncocercosi. Altre patologie presenti sono il glaucoma, gli errori refrattivi, la cecità infantile. Se non diagnosticate e trattate, le patologie più gravi possono portare alla cecità, contribuendo ad alimentare quel circolo vizioso che lega povertà e disabilità.
Con il nuovo progetto, rivolto in particolare alle categorie più fragili della popolazione e alle persone con disabilità, si prevede in 3 anni di costruire l’edificio che ospiterà il reparto pediatrico all’interno del Buluk Eye Center (BEC), il primo centro oculistico del Sud Sudan, avviato proprio da Cbm nel 2015, acquistare arredi e attrezzature, formare il personale medico-sanitario e realizzare cliniche oculistiche mobili. «Il nome Buluk Eye Center risuona in tutto il Paese. Con l'ampliamento della copertura dei servizi oculistici e l'inserimento di nuove specializzazioni, come la retinopatia diabetica e l'oculistica pediatrica, non dovremo più andare in Uganda, Kenya, Sudan o altri Paesi. La popolazione sud sudanese verrà curata nel proprio Paese», ha sottolineato durante la cerimonia il Dr. Malek, direttore generale al Ministero della Salute Nazionale del Sud Sudan.
Il progetto prevede anche la realizzazione nelle comunità più vulnerabili di pratiche di prevenzione alle malattie tropicali neglette come il tracoma e la oncocercosi, il rafforzamento dei servizi sanitari di prossimità con la diffusione capillare sul territorio di servizi oculistici inclusivi e accessibili, la cura di patologie complesse e le attività di riabilitazione. «Portare cure di qualità per migliorare la vita di migliaia di persone: è per questo che siamo qui oggi, perché tutti noi insieme possiamo rendere concreto questo sogno», commenta Massimo Maggio, direttore di Cbm Italia. «Abbiamo iniziato a lavorare in Sud Sudan 20 anni fa, sempre in collaborazione con il Ministero della Salute, con l’obiettivo di rafforzare i servizi oculistici nel Paese, e da allora non ci siamo mai fermati. Crediamo infatti che la salute della vista sia un diritto di tutti, e in particolare dei bambini: a loro è dedicato questo nuovo centro, perché sono loro il futuro».
«L’apertura del reparto di pediatria oculistica rappresenta un altro importante passo per l’accesso alle cure delle persone più vulnerabili in Sud Sudan e testimonia il continuo sostegno dell’Agenzia di Cooperazione allo Sviluppo ai servizi sanitari del Paese e al Buluk Eye Centre, che la Cooperazione italiana finanzia dal 2015» afferma Isabella Lucaferri, titolare della Sede Aics Addis Abeba.
Cbm è stata la prima organizzazione a portare cure oculistiche in Sud Sudan. Il primo progetto risale al 2003. Nel 2015 il passo più importante: l’apertura del primo centro oculistico del Sud Sudan, il Buluk Eye Centre (BEC), che da allora contribuisce a ridurre la cecità evitabile nello stato di Jubek. Tutti gli interventi di Cbm Italia sono accomunati dalla stessa visione: offrire servizi di salute della vista integrati nel sistema sanitario nazionale locale, accessibili a tutti, in particolare ai più fragili e che offrono una presa in carico completa dei pazienti: dalla prevenzione alle cure fino alla riabilitazione.
Nella foto della cerimonia di avvio dei lavori del centro, la seconda da sinistra è Eleonora Giordano, Head of Programs CBM Italia. Seguono: Dr Gamal Hassan Guma (DG Ministero della Salute Central Equatoria State), Lodae Pasqual Loyakori (Ministro della Salute Easter Equatoria State), Jacob Akuochpiir Achuoth (Ministro della Salute Lakes State), Dr Malek (DG Ministero della Salute nazionale), Francis Okello (Direttore Paese di CBM Sud Sudan).
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