Formazione

In Sicilia la buona scuola minacciata dai piromani

Il preside Vito Picciché del liceo statale “V.F. Allmayer” di Alcamo è stato vittima di una grande intimidazione. Si è visto incendiato il progetto con cui, insieme agli studenti, aveva ripiantumato la riserva “Bosco d’Alcamo” sul Monte Bonifato con duemila alberi. «Non lasciateci soli», scrive in una lettera aperta, «così hanno offeso i ragazzi e il loro impegno. Questo non può essere tollerato»

di Lorenzo Alvaro

Da due anni i giovani del liceo statale “V.F. Allmayer”  di Alcamo, in Sicilia, ripiantano gli alberi sul monte Bonifato. In diverse trance erano arrivati a ripopolare la zona con oltre 2mila alberi. Il 13 ottobre scorso però  un incendio doloso ha distrutto il loro lavoro.  Per capire cosa sia accaduto abbiamo parlato con il preside di questa “buona scuola”, Vito Piccichè.

Partiamo dal principio. In cosa consiste il vostro progetto?
L'idea era, visto che da 20 anni in Sicilia ci sono incendi dolosi legati al sistema lucroso del rimboschimento, di spezzare quel sistema con la piantumazione da parte della scuola.

Incendi frequenti?
Già nel settembre del 2007 ci fu un primo incendio nella zona della riserva “Bosco d’Alcamo” sul Monte Bonifato, nella parte est, una zona che si vede bene da casa mia. Il 29 settembre 2012 poi c'è stato un altro grande incendio sempre relativo la riserva. È a quel punto abbiamo pensato che la scuola, per sua natura e vocazione sociale, non potesse stare a guardare.

Quindi cosa avete fatto?  
È nata l'idea di rimboschire gratis. Nel febbraio 2013 in una decina di giorni abbiamo piantato mille alberelli. Bisogna dire che siamo capofila di una rete di 40 scuola di 8 paesi. Rete che si chiama Commino della Speranza www.camminodellasperanza.it Ogni convention è stata l'occasione per continuare l'opera. Una volta con il cedro del Libano regalatoci dal ministro dell’Educazione libanese, Diad Hassan, una volta con altri mille alberi in occasione del 50mo anniversario del nostro Istituto e infine con la piantumazione dell’Ulivo della Pace da parte della vincitrice della prima edizione del Premio Internazionale “Un Educatore per la Pace”, assegnato alla Prof.ssa slovena Jozica Gramc. Quindi in tutto avevamo piantato oltre i 2mial alberi nella riserva.

Poi cos'è successo?
Il 13 ottobre, cioè una settimana dopo la piantumazione dell'olivo, un incendio ha colpito, guarda caso, esclusivamente l'area su cui avevamo lavorato. L'origine è evidentemente dolosa. A meno che non si creda ad una autocombustione degli alberi in ottobre.

Crede che ci sia un messaggio dietro a questo gesto?
A me pare evidente che sia un messaggio. Lascio agli inquirenti le indagini ma sicuramente a qualcuno dà fastidio quello che facciamo

Cosa pensate di fare ore?
Prima di tutto chiediamo l'adesione al documento che abbiamo divulgato. Una mia lettera aperta in cui chiediamo sostegno e visibilità. L'idea è quella di fare la terza edizione dei mille alberi e tornare a piantumare di nuovo. Continuare con questa azione di piantumazione. L'importante che la cosa non rimanga una questione territoriale ma abbia rilevanza nazionale

Ogni mail che lei invia riporta in calce questa frase: «La speranza non è un sogno ma un modo per tradurre i sogni in realtà» del Card. Leo Joseph Suenens. Che significa?
È il senso del progetto il cammino della speranza. È quello che cerchiamo di mettere in pratica con questo progetto

Che una scuola faccia quello che state facendo voi non è canonico, lo sa?
È una cosa che vogliamo capire. Dobbiamo continuare a fare cose normali oppure la scuola è qualcosa d'altro? È legittimo che la scuola operi nel sociale? S’impegni per la salvaguardia e lo sviluppo del territorio? Viva per affermare i valori civili? Questo dico nella lettera aperta. Se qualcuno condivide con noi questi valori non ci lasci soli. Spesso veniamo considerati una scuola anormale. Vorremmo che ci fossero tante scuole così anormali in Italia.

Come hanno reagito i ragazzi all'incendio?
Ieri avevamo il Consiglio di Istituto. C'era il rappresentante dei ragazzi e ha chiesto di poter ripiantumare. Erano arrabbiati, com'è normale, ma in modo sereno, positivo

Un gesto che li ha feriti…
Certo, questi delinquenti hanno offeso i ragazzi e il loro impegno. Questo non può essere tollerato.

Ma che costi ha per la scuola questo evento?
Costo zero. Le piantine le mette a disposizione la Forestale, la piantumazione ha il permesso della Provincia e il lavoro lo fanno i ragazzi volontariamente

 

In appoggio all'impegno del preside Vito Picciché è in corso una raccolta firme da inviare al presidente del Senato, Pietro Grasso. In allegato, per aderire scrivere a info@nexteconomia.org
 


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