Volontariato

In servizio civile? Ragazze, studentesse, delle regioni del Sud

E' l'identikit che emerge dai dati della Fondazione Zancan

di Benedetta Verrini

E’ stata presentata oggi a Roma, nel corso di un convegno sul servizio civile nazionale, la ricerca della Fondazione Zancan che fotografa i giovani volontari. Scorrendo i dati, raccolti con tre questionari rivolti ai giovani che hanno risposto al secondo e al terzo bando 2002, ai responsabili dei progetti e agli enti titolari dei progetti stessi, viene fuori un identikit chiaro di chi oggi sceglie questo tipo di esperienza. Si tratta, nella stragrande maggioranza dei casi (91,8%), di donne che hanno un’eta’ media di 23 anni e un’istruzione medio alta (quasi la meta’ e’ infatti iscritta ad una facolta’ universitaria). A scegliere il servizio civile sono in maggioranza gli studenti (il 61,3%) mentre gli occupati in forma stabile sono soltanto il 5,4%. Quanto all’ importanza del lavoro, l’88,3% ritiene che l’utilita’ sociale del servizio e’ evidente. L’indagine evidenzia poi che oltre 7 giovani su 10 tra quelli che dedicano un anno della loro vita al servizio civile, hanno gia’ alle spalle un periodo trascorso nell’associazionismo: il 32% e’ stato in organizzazioni sociali, il 31% in gruppi di ispirazione religiosa, il 20% in associazioni culturali. Chiara anche la provenienza geografica, con la meta’ dei giovani che abita al sud. E proprio su quest’ultimo aspetto, ha spiegato il direttore generale dell’Ufficio nazionale del Servizio Civile (Unsc) Massimo Palombi, che bisognera’ lavorare in quanto e’ fondamentale ”una connotazione nazionale del servizio, senza differenze tra regioni”. Per questo partira’ una campagna di comunicazione soprattutto al nord, con sms, mail e telefonate, e una serie di partnership con le universita’. Il prossimo bando, ha aggiunto Palombi, scattera’ ad agosto 2004 (le previsioni per l’intero anno parlano di 30mila obiettori di coscienza e 37.800 volontari, di cui ottocento all’estero) e prevede una spesa di 269 milioni di euro, di cui 119 dal fondo nazionale e il resto con i soldi risparmiati negli anni precedenti. ”Se pero’ si vuole raggiungere con la fine della leva tutti i 50/60 mila obiettori di coscienza, e’ necessario rivedere la Finanziaria e ritoccare il fondo nazionale”, ha concluso Palombi chiedendo anche al governo di spostare la data dell’ingresso delle regioni nella gestione del servizio civile da giugno a dicembre 2004.


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