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In Romania ora i cani hanno un rifugio vero

Nella giornata mondiale degli animali, lo scorso 4 ottobre, è stato inaugurato Footprints of Joy, primo rifugio di standard europeo in Romania. Con la onlus italiana anche associazioni inglesi, svedesi e finlandesi

di Antonietta Nembri

Due ambasciatori, l’italiano Mario Cospito e l’inglese Martin Harris, il vicepresidente dell’Intergruppo Benessere degli animali del Parlamento europeo, Andrea Zanon e il sindaco della città romena di Carnavoda, George Hansa: erano loro il parterre de roi per il taglio del nastro del primo rifugio per animali abbandonati di standard europeo in Romania. Anche il giorno dell’inagurazione non è stato scelto a caso: la Giornata mondiale degli animali, celebrata il 4 ottobre.
È stato infatti ufficialmente aperto Footprints of Joy e al taglio del nastro della struttura nata da un progetto della onlus italiana Save The Dogs and other animals erano presenti le televisioni romene e oltre 200 persone tra autorità locali e simpatizzanti, oltre ai rappresentanti del Ciao (Comitato della associazioni e ong italiane attive in Romania) di cui la stessa Save the Dog è membro.
Per la costruzione di Footprints of Joy sono stati necessari oltre tre anni di lavoro grazie a fondi provenienti esclusivamente da donatori privati e dai partner dell’associazione italiana: l’inglese The Donkey Sanctuary, la svedese Hundhjalpen e la finlandese Friends of Homeless Dogs.

Gli spaziosi box esterni e interni di Footprints of Joy ospitano 350 cani e più di 70 equini, fra cavalli e asini. Al suo interno sorgeranno un ampio gattile e una clinica veterinaria di standard europeo, presto sede di un centro studi per giovani veterinari.
Nelle intenzioni del’associazione italiana Footprints of Joy non è solo un rifugio per cani, gatti cavalli ed equini, ma anche un centro di aggregazione per il territorio circostante, «attualmente privo di riferimenti positivi e di alternative alla strada» sottolinea Save The Dog.
Nei primi mesi del 2013, infatti, prenderanno il via dei progetti educativi dedicati alle scolaresche di Medgidia e Cernavoda e un percorso didattico all’interno del rifugio destinato ai bambini.

«Footprints of Joy vuole essere un modello innovativo di concezione e costruzione dei rifugi in Romania» ha detto la presidente di Save the Dogs Sara Turetta durante il suo discorso inaugurale «questi devono diventare infatti luoghi aperti, piacevoli e accessibili alla popolazione».
Sara Turetta ha poi ribadito il valore culturale e simbolico di questo progetto, al di là dell’impatto sul randagismo e sul benessere di migliaia di animali.

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