Welfare

In provincia di Arezzo la norma più stupida

Un provvedimento di sfratto a carico ma obbligo di continuare l’esercizio dell’attività negli stessi locali con pagamento di una pesante indennità.

di Rosanna Schirer

Un provvedimento di sfratto a carico ma obbligo di continuare l?esercizio dell?attività negli stessi locali con pagamento di una pesante indennità. È quanto accade al titolare di una farmacia di Cortona, provincia di Arezzo, il cui caso – segnalatoci dal Difensore civico della Regione Toscana – appare quanto mai paradossale. I fatti: sei anni fa il titolare (che chiameremo convenzionalmente signor Rossi) riceve un atto di precetto per il rilascio dei locali dove ha sede la sua farmacia. Il signor Rossi offre subito, sia al Comune che alla Regione, la propria disponibilità ad ogni possibile soluzione. Il Comune, dopo una ricerca, fa sapere che non esiste disponibilità di locali dove poter continuare l?attività che però, afferma l?amministrazione, deve continuare nel centro storico del paese perché il servizio che offre è ritenuto indispensabile. Nello stesso tempo, però, autorizza l?esecuzione dello sfratto. «I due provvedimenti», spiega il Difensore civico, «appaiono essere in evidente contraddizione». Infatti, se il Comune afferma la necessità che l?attività debba continuare, pur essendoci nel centro storico di Cortona un?altra farmacia, solleva un interesse pubblico e, quindi, non è solo interesse – privato – del titolare dell?esercizio assicurare la possibilità di continuare l?esercizio, ossia la possibilità di trovare locali idonei per la farmacia. Il Comune, però, non solo non ha fatto tutto ciò, ma ha deciso di dare esecuzione ad un provvedimento che appare in contrasto con l?interesse pubblico prevalente. Peraltro, esiste anche un problema di pianta organica comunale (che definisce i confini delle sedi farmaceutiche) non aggiornata da oltre venti anni, ben oltre il biennio stabilito dalla normativa. Sta di fatto che il signor Rossi – sfratto a carico ma senza la possibilità di andar via perché deve continuare l?esercizio della sua attività nel centro storico, come sostiene il Comune – deve pagare al titolare del locale una indennità di occupazione di 200mila lire al giorno ed ora si trova in gravi difficoltà economiche.
Difensore civico: Romano Fantappié
Regione: Toscana
Settore: Commercio
Caso: Provvedimento di sfratto per una farmacia

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