Formazione
In poche parole, civitas
Bignami dalla fiera di Padova. Non solo per chi non cera.
di Redazione
Antonio Sambo
coordinatore dal 1998 di Civitas
Chi vive il territorio sa che a Civitas trova il territorio, incontra le realtà che lo popolano, le istituzioni, il volontariato organizzato e spontaneo e anche le imprese. Siamo lo specchio della realtà e non abbiamo paura delle contraddizioni che, anzi, vogliamo non siano nascoste. Solo così possono essere affrontate e risolte per migliorare la qualità della vita di tutti.
Flavio Lotti
Tavola della pace
Siamo la prima generazione in grado di sconfiggere la povertà e non possiamo permettere ai nostri governi di mancare la promessa di raggiungere gli otto obiettivi del millennio. Perciò sollecitiamo i cittadini italiani a mettere le white band, fasce bianche con la scritta «Stop alla povertà», per denunciare le ingiustizie e sollecitare interventi.
Edoardo Patriarca
portavoce del Forum del terzo settore
Civitas è un grande appuntamento, un?occasione per il non profit italiano di rilanciare la propria azione. Noi siamo qui per trovare modi nuovi per far contare di più quei milioni di italiani che operano in maniera solidale ogni giorno in Italia. È tempo che la società civile suggerisca e condizioni l?agenda politica. Purtroppo il mondo della solidarietà e del sociale non è più ritenuto il cuore prezioso del Paese, eppure è una dimensione della nostra società di cui dovremmo andare tutti orgogliosi, compresi gli imprenditori.
Giampiero Rasimelli
portavoce del Forum del terzo settore
Dobbiamo dirlo, noi l?Unione non sappiamo dove abiti. Non siamo ancora stati consultati come Forum. Ogni tanto sento parlare di società civile ma non so cosa intendano. Noi siamo disponibili all?incontro, ma si sveglino e rispettino la nostra rappresentanza.
Giuseppe Deodato
direttore gen. ministero Affari esteri
Se potessi fare delle promesse sulla cooperazione internazionale, sarei felicissimo. Purtroppo sto come voi, in una situazione d?attesa. Quello che possiamo fare è contribuire alla creazione di una volontà. Il problema del rispetto degli impegni e della posizione dell?Italia nel mondo è legato alla pressione che l?opinione pubblica fa sull?argomento. E poiché ogni Paese, ogni governo, ha delle priorità, bisogna fare il possibile per convincere l?Italia che l?aiuto pubblico allo sviluppo, in questo momento, è una delle più grandi priorità.
Gherardo Colombo
magistrato
C?è un turista che, in qualche spiaggia brasiliana, viene abbordato da una minorenne. Si pensa, anzi si presume, che lei sia consenziente. Non è così. Un minore che si offre per fame è doppiamente vittima. Questa visione distorta delle relazioni fra le persone contribuisce alla difficoltà di applicazione della legge 299 del 98. Una buona legge, che definisce lo sfruttamento sessuale di minore nel turismo sessuale una forma di schiavitù. Eppure, in sette anni, questa legge è stata applicata solo una volta. È un problema di cultura che va cambiata.
Victor Uckmar
avvocatoQuando intervengo, devo sempre lamentarmi di qualcosa che non va. Qui no, perché siete stati bravi a vincere la battaglia sulla deducibilità fiscale. È una buona notizia che semplifica le cose: in Italia esistevano 14 o 15 sistemi diversi di erogazione. Ora vi dico che la scommessa per il terzo settore si gioca sulla formazione. Muovetevi perché il mondo va in fretta. E solo chi si aggiorna sta al passo.
Gian Paolo Barbetta
docente universitario
La legislazione degli anni 90 sul terzo settore è sorpassata. È una normazione per soggetti; fissa in norme giuridiche e blocca i processi di cambiamento. È ora di passare a un?altra logica, perché non è la forma organizzativa a essere meritoria, ma è lo scopo. Mi auguro che a partire da una riforma dei principi civilistici (abbiamo il codice del 1942 che non contempla un soggetto rappresentativo della società civile), si avvi una riforma organica.
Sergio Marelli
pres. Associazione ong italiane
Sono d?accordo con le misure che il governo ha chiesto all?Europa per proteggersi dal dumping cinese. Tanto più che è un dumping sociale, ottenuto grazie alla condizione brutale di chi lavora. Ma riflettete: questa volta viviamo sulla nostra pelle quello che tante volte, impunemente, abbiamo imposto ai Paesi poveri con i sussidi a sostegno delle nostre produzioni agricole. Adesso sappiamo cos?è il dumping e quali costi comporta. Pensiamoci.
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