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In Parlamento arriva una legge sulla musica dal vivo
Presentata alla Camera la proposta di legge “Delega al Governo per la disciplina delle attività musicali contemporanee popolari dal vivo”
L’obbiettivo è rendere più avanzata e specifica la normativa di un settore chiave dell’industria musicale e discografica italiana. A questo è votata la proposta di legge “Delega al Governo per la disciplina delle attività musicali contemporanee popolari dal vivo” (il testo della legge intergale è scaricabile in allegato) a prima firma di Roberto Rampi (Pd) presentata alla Camera.
La proposta si pone l’obiettivo di favorire l’adozione di una legge quadro che garantisca la musica popolare contemporanea e razionalizzi tutte le norme in materia di organizzazione e gestione dello spettacolo dal vivo. L’intento è quello di fornire agli artisti, agli operatori e alle associazioni tutti gli strumenti normativi per generare maggiore creatività e ricchezza musicale: dal tax credit per gli investimenti, alla semplificazione dei processi amministrativi, ai finanziamenti agevolati per ammodernare le attrezzature, al riconoscimento della musica, senza distinzioni di sorta, quale leva culturale fondamentale per il Paese.
Credo nella funzione della cultura come in un investimento nello sviluppo. La funzione dei concerti è anche questo: divertirsi, certo, ma non solo
Roberto Rampi
La situazione della musica live in Italia infatti versa in condizioni gravi. Il 78,8% degli italiani infatti non ha assistito a un concerto nel corso del 2015 e quasi l’80% di chi l’ha fatto, non è andato a più di tre eventi. In più, solo il 9,9% di chi ha partecipato, ha scelto un concerto di musica classica.
«Credo nella funzione della cultura come in un investimento nello sviluppo, che prima di essere economico è uno sviluppo della testa delle persone», spiega Rmaòi che aggiunge, «per usare un termine piuttosto abusato, questa operazione nasce dal basso, tra politica e mondo del lavoro: viviamo in una società che si è molto individualizzata, e che ha perso le capacità di socialità. Aristotele diceva che l'uomo è un animale sociale: la democrazia è nata nelle polis, dove il cittadino greco andava a teatro abitualmente. Tutti ci andavano: anzi, era grave non andarci. La funzione dei concerti è anche quella: divertirsi, certo, ma non solo».
Una proposta che ha trovato l’appoggio anche della Siae che parla di «un segnale importante e consapevole di una sensibilità politica verso questa forma di attività culturale e di straordinario significato». La Siae entra anche nei dettagli della legge spiegando come: «Il riconoscimento del ruolo degli artisti emergenti, con la valorizzazione delle opere prime, seconde, e terze, la stabilizzazione del Tax credit, le importanti disposizioni che disciplinano la riserva di programmazione per le emittenti radiofoniche, il ruolo importante e decisivo delle realtà locali e territoriali, la destinazione di spazi significativi per la realizzazione di eventi musicali, sono infatti elementi di un piano organico molto importante».
La scheda della legge
Si tratta di una riforma che conferisca un assetto organico e razionale al settore e costituisca un Fondo presso il ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo. Vengono proposti anche il finanziamento di spettacoli di musica contemporanea popolare dal vivo e la loro internazionalizzazione; la revisione della normativa fiscale con l’applicazione di un’unica aliquota dell’imposta sul valore aggiunto; la semplificazione dell’iter procedurale e normativo sulla sicurezza degli spettacoli; un sistema di favore per gli enti locali che garantiscono interventi in tempi di spazi, procedure digitalizzate e agevolazioni; norme per avvicinare i giovani alle attività musicali contemporanee.
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