Non profit
In ospedale si parlerà la lingua aumentativa
Un progetto Comune-Centro Benedetta D'Intino per divulgare la comunicazione Aumentativa Alternativa per i pazienti con problemi di linguaggio e comprensione nei reparti
Essere ricoverati in ospedale e non poter comunicare: non esiste forse condizione peggiore e più critica.
Riguarda ogni giorno bambini e adulti che, per disabilità, problemi sanitari temporanei o permanenti o anche solo, banalmente, per la condizione di stranieri, non riescono a dialogare compiutamente con i medici e gli operatori sanitari.
Per affrontare questo problema, che in una città come Milano ha un’incidenza rilevante, il Centro Benedetta D’Intino e l’assessorato alla salute del Comune hanno inaugurato un progetto, intitolato “Comunicare in Ospedale”, che coinvolgerà le maggiori strutture cittadine nella sperimentazione della Comunicazione Aumentativa Alternativa.
“Questa partnership nasce per individuare ed applicare strategie utili a superare le barriere comunicative attraverso l’approccio clinico della Comunicazione Aumentativa”, ha spiegato la presidente del Centro Benedetta D’Intino, Cristina Mondadori. L’enorme esperienza dell’ente milanese in questo contesto rappresenta la chiave di volta della sperimentazione, che durerà un anno: “La presa in carico, riabilitativa, educativa e psico-sociale della persona disabile ci fornisce strumenti di conoscenza delle condizioni di vulnerabilità comunicativa anche se temporanee”, prosegue la Mondadori, che è psicoterapeuta, “e ci insegna che esistono strategie utili a superarle, purché si voglia unire alla disponibilità e all’accoglienza la continua sperimentazione clinica e una specifica formazione”.
La prima tappa del progetto è stata il Seminario di definizione e approfondimento, che si è tenuto ieri a palazzo Marino, condotto da John M. Costello, Direttore del Programma di Comunicazione Aumentativa-Alternativa presso il “Children’s Hospital” di Boston. Durante il seminario, che ha visto la discussione di casi, è stata presentata la “Tabella per la comunicazione in ospedale”. Si tratta di una semplice tabella per immagini, in cui il paziente può, con un semplice gesto, indicare ciò che prova (dolore fisico, scoraggiamento ecc) o ciò di cui ha bisogno (fame, toilette ecc).
La Comunicazione Aumentativa Alternativa si avvale infatti di strumenti visivi, sensoriali, iconografici che ovviano alla mancanza di parole sfruttando tutte le risorse cognitive e psicologiche non verbali. “I pazienti si sentono accolti e ascoltati, a tutto vantaggio del processo di guarigione e della risposta alla terapia clinica”, conclude la Mondadori.
“Questo progetto punta a potenziare gli standard di qualità degli ospedali di Milano, che già raggiungono livelli di eccellenza nazionale ed europei”, ha dichiarato l’assessore Giampaolo Landi di Chiavenna. “In vista di Expo 2015 è nostra preoccupazione potenziare l’accessibilità dei servizi ai cittadini, lavorando per costruire attorno a loro condizioni di cura accoglienti”.
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