Cultura

In mostra cantine e caseifici senza trucco

A Biobaccus, il 6 maggio a Frascati, il meglio dei vini, per i quali i produttori chiederanno un regolamento all'Ue. A Biocaesus (a Macomer l'11), ecco centinaia di formaggi bio

di Giampaolo Cerri

Maggio mette in mostra vino e formaggio. Ovviamente bio. Produttori, cantine ed esperti si incontrano domenica 6 maggio a Villa Aldobrandini, una splendida costruzione del XVII secolo, opera degli architetti Della Porta, Maderno, Fontana e Bernini, circondata da vigneti biologici nel centro di Frascati. Leandro Dominicis, della Cooperativa ecologica divulgazione e ambiente, che per conto del Gruppo di azione locale Colli Tuscolani organizza l’iniziativa spiega: «Biobacchus è un progetto transnazionale finanziato dall’Ue per l’assistenza tecnica alla viticoltura e alla vinificazione bio. Nel convegno illustreremo i primi risultati della sperimentazione che ha coinvolto aziende italiane e greche».
A Biobacchus si parlerà anche di aspetti normativi. C’è un buco nel regolamento europeo sull’agricoltura biologica, che è preciso e rigoroso per le pratiche agricole in vigneto, ma nulla dice sulla trasformazione. «Tant’è che i produttori non possono indicare in etichetta vino da agricoltura biologica, ma vino ottenuto con uve da agricoltura biologica. Oggi», continua Dominicis, «alcuni non ricorrono all’anidiride, altri ne usano le quantità limitate consigliate dalla propria associazione, altri ancora fanno riferimento ai limiti elevati ammessi dalla legislazione generale. C’è anche una lettera del Ministero che impedisce di citare il metodo biologico nell’etichetta principale. Ai consumatori e alle aziende serve una normativa chiara. A Frascati verrà presentata una proposta unitaria di produttori italiani, francesi, tedeschi e austriaci per un regolamento europeo sul vino biologico».
L’11 e il 12 maggio è il turno dei formaggi, con il ritorno a Macomer (Nu) di Biocaseus, concorso internazionale dei prodotti caseari biologici. Alla prima edizione hanno partecipato più di cento prodotti provenienti un po’ da tutta Europa. Anche qui criteri rigorosi di selezione: oltre che in base al latte di provenienza (di capra, di vacca e di pecora), i formaggi saranno divisi a seconda del tempo di maturazione (freschi, meno di 60 giorni e oltre). Non verrà nominato un formaggio vincitore, ma saranno selezionati i prodotti che avranno raggiunto un punteggio superiore agli 85 centesimi (secondo il regolamento dell’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Formaggio).
I caseifici biologici europei sono circa 500. Gli oltre 150 caseifici italiani sono specializzati, al nord, nei formaggi vaccini (a pasta molle, come caciotte, mozzarelle, crescenze, stracchini, ma anche a pasta dura, come il parmigiano reggiano), mentre al centro-sud e in Sardegna è il regno dei pecorini freschi e stagionati.
Di contorno a Biocaseus ci sono: una fiera delle produzioni bio con degustazioni, visite ai laboratori di produzione, escursioni guidate e spettacoli. L’organizzazione è del Consorzio Ecosviluppo Sardegna, in collaborazione con Aiab, Ifoam, Slow Food, Onaf, enti locali e agricoli della regione.
Info: Biobacchus: tel. 06.95.30.87.83,
Biocaseus: tel. 045. 8700851

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