Cultura

In Molise i social network diventano reali

A Civitacampomarano un paesino di 400 abitanti in provincia di Campobasso l’artista Biancoshock, divenuto famoso per i tombini arredati, ha dato vita al progetto Web 0.0 con cui trasforma i social network più noti in luoghi e servizi reali

di Lorenzo Maria Alvaro

«L’idea provocatoria è quella di dimostrare che queste funzioni virtuali, ritenute dalla stragrande maggioranza della popolazione come necessarie e fondamentali per la vita di tutti i giorni, esistano anche in un paese dove la connessione stenta ad arrivare: nasce così una sorta di internet “in the real life” capace di dimostrare che nelle tradizioni e nelle culture popolari questi strumenti, sotto altre vesti, sono sempre esistiti e hanno permesso a popoli e famiglie di avere interscambi culturali, incontrandosi al bar e vivendo le vie del paese». Così Biancoshock lo street artist divenuto famoso grazie ai tombini arredati, spiega il suo ultimo lavoro.

Il progetto si chiama Web 0.0 ed è stato realizzato in un paesino del Molise di 400 anime, Civitacampomarano, in provincia di Campobasso.

La direzione artistica è di Alice Pasquini, in arte Alicé, e si tratta di un intervento di attivismo in cui le funzioni di internet, di App e tools del web vengono contestualizzate nella vita reale e quotidiana.


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Ed ecco quindi che la cabina telefonica simboleggia la app WhatsApp, oggi strumento principale della comunicazione tra le persone, la bacheca del comune diventa la bacheca di Facebook e la panchina dove ci si siede a scambiare due chiacchiere veloci rappresenta Twitter.

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L’anziana del Paese, depositaria della conscenza, è Wikipedia mentre la casella della posta diventa Gmail, la tv del Bar Youtube e lo spaccio Ebay.

La proposta è stata realizzata all'interno della prima edizione del Festival “CVTà – Street Fest”, contest che ha raccolto i principali nomi della street art italiana, come David de la Mano, Hitnes, ICKS, Pablo S. Herrero e UNO

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