Sta a vedere che finisce in tribunale lo scontro tra Social Enterprise UK – la piattaforma inglese dell’impresa sociale – e Salesforce – azienda che produce software basato sui social media. L’oggetto del contendere è proprio lei, l’impresa sociale, in quanto Salesforce promuove, ormai da tempo, una famiglia di prodotti con l’etichetta “social enterprise”. Gli imprenditori sociali inglesi ci vanno pesante: l’utilizzo del termine è “confusivo” e “dannoso” sia per se stessi che per i propri utenti e stakeholder. Ma l’impressione è che la frittata sia ormai fatta. Anche perché l’utilizzo del termine social enterprise da parte di imprese che decidono di dotarsi dell’armamentario del web 2.0 per meglio relazionarsi con lavoratori e utenti è ormai di uso comune, almeno tra gli addetti ai lavori. Anzi, per essere precisi è ancora più in voga il termine “social business“. A questo punto, non rimane che attendere la risposta di Yunus. E nel frattempo riflettere su come è meglio non tanto tutelare, ma piuttosto promuovere un “marchio” che sta allargando il suo campo semantico ben oltre il contesto che l’ha originato.
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