Welfare
In Italia non c’è più spazio per i migranti? I dati dicono altro
Il premier Mario Draghi durante il vertice bilaterale con il presidente turco Erdogan ad Ankara ha dichiarato: «Forse noi siamo il Paese meno discriminante ma anche noi abbiamo limiti e ora ci siamo arrivati». Eppure l'Italia, sia sul medio che sul lungo periodo, continua a fare meno di altri Paesi: al 2021 l'incidenza delle richieste d'asilo sulla popolazione è dello 0,09%
di Redazione
Il premier Mario Draghi durante il vertice bilaterale con il presidente turco Erdogan ad Ankara ha dichiarato: «La gestione dei migranti deve essere umana, equa ed efficace. Noi cerchiamo di salvare i migranti che si trovano nei nostri mari, il nostro comportamento è straordinario: siamo il Paese certamente più aperto, ma non si può essere aperti senza limiti perché a un certo punto il paese non ce la fa più. Abbiamo posto il tema in Ue, con Erdogan, alla Grecia. Siamo il Paese meno discriminante e più aperto ma abbiamo dei limiti e ora ci siamo arrivati».
«Le parole del Presidente Draghi alla corte del sultano Erdogan in tema di immigrazione sono imbarazzanti, offensive e mistificatrici», dichiara Filippo Miraglia Responsabile Area Sociale, Immigrazione e Internazionale di Arci, dal Meeting Internazionale Antirazzista di Cecina.
«"I limiti"», continua Miraglia, «che avremmo raggiunto nell'accoglienza sono semplicemente smentiti dai dati Eurostat e dei Ministeri degli interni dell'UE: l'Italia, sia sul medio che sul lungo periodo, continua a fare meno di Germania, Francia, Spagna, Malta, Grecia, Cipro, Svezia e di tanti altri Paesi. Cambiano i governi, ma la retorica resta la stessa: un "lamento continuo", farcito di menzogne, che alimenta razzismo e politiche di chiusura».
E infatti alla fine del 2021, le persone in fuga da guerre, violenze, persecuzioni e violazioni di diritti umani risultavano essere 89,3 milioni. Da allora, l’invasione russa dell’Ucraina – che ha causato uno degli esodi forzati di più ampia portata e quello in più rapida espansione dalla Seconda Guerra Mondiale – e altre emergenze, dall’Africa all’Afghanistan ad altre aree del mondo, hanno portato la cifra a superare la drammatica soglia dei 100 milioni. Ma la maggior parte dei rifugiati, ancora una volta, è stata assicurata accoglienza da Paesi confinanti dotati di scarse risorse. Quindi nè l'Unione Europea, nè tantomeno l'Italia sono investite dal fenomeno.
L'infografica nel pezzo testo è stata realizzata da Arci su dati Eurostat e pubblicata in occasione della giornata mondiale del rifugiato. Nel 2021 l'incidenza delle richieste d'asilo sulla popolazione in Italia è dello 0,09%.
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