Formazione
In Italia gli aborti diminuiscono del 3,6%
Dato in controtendenza rispetto agli altri paesi Ue
In controtendenza rispetto agli altri paesi europei, in Italia nel 2009 sono diminuite le interruzioni volontarie di gravidanza.
Lo evidenzia l’annuale relazione del Ministero della Salute al Parlamento sulla 194, pubblicata ieri, dalla quale risulta che nel 2009 sono state effettuate 116.933 interruzioni volontarie di gravidanza (dato provvisorio), con un decremento del 3.6% rispetto al dato definitivo del 2008 (121.301 casi) e oltre della meta’ rispetto al 1982, anno in cui si e’ registrato il piu’ alto ricorso all’ivg (234.801 casi).
Ad abortire sono nella meta’ dei casi donne che lavorano: il 48,6% di nazionalita’ italiana e il 46,7% straniera.
Il rapporto testimonia un calo costante del tasso di abortivita’ (numero delle IVG per 1000 donne in eta’ feconda tra 15-49 anni), a partire dal 1983 soprattutto nelle fasce d’eta’ centrali: nel 2009 e’ risultato pari a 8.3 per 1000, con un decremento del 3.9% rispetto al 2008 (8.7 per 1000) e un decremento del 51.7% rispetto al 1982 (17.2 per 1000). Si tratta dei valori tra i piu’ bassi nei Paesi industrializzati.
Per quanto riguarda le minorenni, il tasso di abortivita’ nel 2008 nelle minori di 20 anni e’ stato di 7.2 per 1.000, con valori piu’ elevati nell’Italia settentrionale e centrale, ma senz’altro inferiori altri Paesi dell’Europa Occidentale.
A ricorrere all’aborto sono in maggior parte donne fra i 20 e i 29 anni (14 per mille). Sempre alto invece il numero degli aborti tra le donne straniere: nel 2008 sono state il 33.0% delle interruzioni totali, contro il 10,1% del 1998, con un tasso di abortivita’ 3-4 volte maggiore di quello delle italiane, anche se negli ultimi 3 anni si e’ osservata una tendenza alla stabilizzazione con valori assoluti intorno ai 40mila.
La quasi totalita’ degli interventi avviene in day hospital con degenze inferiori ad 1 giorno (92.6% dei casi) e l’isterosuzione rappresenta la tecnica piu’ utilizzata (85.8%), comportando rischi minori di complicanze per la salute della donna. Rimane alto (87.6%) il ricorso all’anestesia generale per l’intervento.
La percentuale di IVG effettuate da donne con precedente esperienza abortiva e’ risultata pari al 26.9%, come nel 2006 e 2007.
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