Sostenibilità
In Italia funziona cos
Da Borsa elettrica a fonti assimilate: quel che cè da sapere sul mondo delle rinnovabili
di Redazione
Borsa Elettrica: luogo virtuale, organizzato dal Gme (Gestore del mercato elettrico), in cui avviene l?incontro tra domanda e offerta per la compravendita dell?energia elettrica all?ingrosso. All?interno della Borsa ci sono due segmenti dedicati ai mercati dell?ambiente per la contrattazione di certificati verdi (fonti rinnovabili) e bianchi (efficienza energetica).
Certificati verdi: certificati che costituiscono una forma di incentivazione allo sviluppo delle fonti rinnovabili, al cui obbligo sono tenuti produttori ed importatori di energia elettrica per una quantità superiore ai 100 GWh/anno e un 2% del totale venduto sulla rete. I certificati verdi sono emessi dal Gse (Gestore servizi elettrici) per i primi otto anni di esercizio di un impianto e hanno un valore unitario di 50 MWh e possono essere venduti o acquistati sul Mercato dei certificati verdi da soggetti con eccessi o deficit di produzione da fonti rinnovabili.
Certificati bianchi: i titoli di efficienza energetica, chiamati anche certificati bianchi, sono emessi dal Gme a favore dei distributori e di società che operano nei servizi energetici (Esco). L?obiettivo è certificare la riduzione dei consumi raggiunta attraverso interventi di incremento del risparmio energetico.
CIP6: è il provvedimento numero sei del Comitato interministeriale prezzi del 1992 (primo governo Amato) che definisce gli incentivi alla realizzazione di impianti da fonti rinnovabili e assimilate. L?energia prodotta viene ceduta nella Borsa elettrica e prevede priorità di dispacciamento.
Fonti rinnovabili: per fonti energetiche rinnovabili, secondo il decreto legislativo 387 del 2003, si intendono le fonti non fossili: eolica, solare, geotermica, moto ondoso, maremotrice, idraulica, biomasse, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas.
Fonti assimilate: dalla legge italiana sono considerati impianti da fonti assimilate (cioè pari alle rinnovabili) quelli in cogenerazione, fumi di scarico, inceneritori di scarti industriali, residui di raffineria e rifiuti non biodegradabili, termovalorizzatori.
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