Salute
In Italia aumentano i centri per smettere
Negli ultimi dieci anni sono più che raddoppiati
di Redazione
Negli ultimi dieci anni sono più che raddoppiati i centri antifumo nel nostro Paese. Nel 2001 erano 171, oggi sono 396. È quanto emerge dall’indagine condotta da Doxa per l’Istituto superiore di sanità (Iss), illustrata oggi a Roma in occasione della Giornata mondiale senza tabacco. La distribuzione per aree geografiche evidenzia che il maggior numero di centri è collocato nel Nord Italia, con 209 strutture (52,8%); seguono Sud e Isole con 98 centri (24,7%) e il Centro con 89 (22,5%).
La regione leader è la Lombardia, dove è concentrato il 14,4% del totale centri antifumo italiani; seguono Emilia Romagna (9,8%), Piemonte (9,6%), Veneto e Toscana (9,1%). Per quanto riguarda
l’accesso, il 41,9% dei centri prevede il pagamento di un ticket sanitario per le prestazioni, il 31,7% ha un accesso gratuito, il 22,4% prevede forme miste di contribuzione, mentre un altro 4% è sotto forma di pagamento per l’intramoenia o di iscrizione a un corso antifumo. Negli ultimi 4 anni sono stati 15 mila i fumatori che si sono rivolti annualmente ai centri, e ogni struttura segue mediamente 70-77 utenti ogni anno.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.