Welfare

In Italia 5 milioni di immigrati, sempre meno “stranieri”

Gli immigrati in Italia sempre più simili agli autoctoni: lavorano (il 10% degli occupati è straniero), pagano tasse e pensioni (grazie a loro lo Stato incassa 1,4 miliardi l'anno) mandano i figli a scuola (sui banchi sono quasi il 9%) e risentono delle difficoltà finanziarie, così molti decidono di tornare a casa. La fotografia 2013

di Gabriella Meroni

Sono 232 milioni i migranti nel mondo, un dato che sale a quasi un miliardo includendo anche le migrazioni interne: in 13 anni sono aumentati di 57 milioni. L'Europa accoglie il 31,3% dei migranti nel mondo, e anche l'Italia si conferma una meta sempre più scelta da chi decide di emigrare: da poco più di 3 milioni di residenti stranieri nel 2007 si è passati a 4.3 milioni nel 2012 mentre oggi la presenza straniera regolare complessiva è pari a 5.186.000 persone, calcolata non solo per l’ingresso
di nuovi lavoratori ma anche per via dei nati in Italia e dei ricongiungimenti familiari. Sono questi i dati principali che emergoo dal Dossier statistico immigrazione 2013 realizzato dal Centro Studi Idos per conto della Presidenza del Consiglio dei Ministri/Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali.
Tra le provenienze continentali, secondo la stessa stima, prevale l’Europa con una quota del 50,3%,  seguita dall’Africa (22,2%), dall’Asia (19,4%), dall’America (8,0%) e dall’Oceania (0,1%). Queste le grandi collettività non comunitarie: Marocco (513mila soggiornanti), Albania (498mila), Cina (305mila), Ucraina (225mila), Filippine (158mila), India (150mila) e Moldova (149mila). Tra i comunitari, invece, la prima collettività è quella romena (circa 1 milione). Tra le aree di residenza continuano a prevalere le regioni del Nord (61,8%) e del Centro (24,2%), mentre le province di Milano e Roma, da sole, detengono un sesto dei residenti (16,9%). A causa della crisi economica, risultano in crescita i flussi di ritorno, per necessità più che per scelta. Complessivamente, nel 2012 i permessi di soggiorno scaduti senza essere rinnovati sono stati 180mila, di cui ben oltre la metà per lavoro e per famiglia: un numero consistente, anche se diminuito rispetto al 2011.
Il mondo del lavoro
Gli occupati stranieri sono aumentati anche negli anni di crisi, seppure con ritmi contenuti, arrivando a incidere per almeno il 10% sull’occupazione totale. Si tratta, nel 2012, di 2,3 milioni di occupati, con una crescente concentrazione nel terziario (62,1%). Più in generale, si tratta di impieghi a bassa qualificazione (e bassa retribuzione), poco ambiti dagli italiani. Nonostante la crescita degli occupati, il tasso di disoccupazione degli stranieri è aumentato di due punti percentuali nell’ultimo anno (14,1% e 382mila persone coinvolte), superando di 4 punti quello degli italiani, e il tasso di occupazione (60,6%), pur rimanendo più alto rispetto a quello calcolato tra gli italiani (56,4%), è anch’esso diminuito di quasi 2 punti. Grazie al loro lavoro, gli immigrati contribuiscono alla salute del nostro sistema previdenziale: il rapporto tra la spesa pubblica per l’immigrazione, da una parte, e i contributi previdenziali e le tasse pagate dagli immigrati, dall’altra, mostra che nel 2011 gli introiti dello Stato riconducibili agli immigrati sono stati pari a 13,3 miliardi di euro, mentre le uscite sostenute per loro sono state di 11,9 miliardi, con una differenza in positivo per il sistema paese di 1,4 miliardi. 
Il mondo della scuola
Gli studenti stranieri nell’a.s. 2012/2013 sono 786.650, l’8,8% del totale (ma il 9,8% nella scuola dell’infanzia e in quella primaria), in aumento del +4,1% nell’ultimo anno, e sono molto numerosi soprattutto per alcune collettività (i romeni sono 148.002, quasi un quarto del totale, gli albanesi e i marocchini rispettivamente circa 100mila). In 2.500 scuole (il 4,6% del totale nazionale) superano il 30% degli iscritti. Il 47,2% degli studenti stranieri è nato in Italia, quota che sale al 79,9% nella scuola dell’infanzia e al 59,4% in quella primaria. Rilevante, anche nel 2012, è stato il numero dei bambini stranieri nati in Italia (79.894, il 14,9% di tutte le nascite), cui si affiancano i 26.714 figli di coppie miste (il 5% del totale). Nell’insieme, tra nati in Italia e ricongiunti, i minori non comunitari sono 908.539 (il 24,1% dei soggiornanti) e si può stimare che almeno 250mila siano i comunitari.
 
 


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