In fila per scrivere un saluto

Milano si prepara a salutare il suo Cardinale. I funerali saranno oggi pomeriggio alle 16, ma già più di 150mila persone tra sabato e domenica si sono messe in fila per una preghiera davanti alla salma del cardinal Martini. Questa mattina, in Duomo non c’è fila. Ma sotto un cielo plumbeo che ogni tanto fa scivolare qualche goccia di pioggia molta gente entra alla spicciolata per un saluto prima di andare al lavoro. Tante giacche e cravatte, tantissimi quarantenni. Dinanzi all’ingresso principale sei ragazzi dell’esercito italiano danno a tutti una passata col metal detector e un’occhiata nella borsa. Sul piazzale, i tecnici lavorano per la diretta tv del funerale. Un gruppo di turisti spagnoli si ferma in silenzio. Un paio di inviati scrutano già i passanti, col microfono in mano. Dentro, un silenzio irreale. Due file sostano dinanzi alla bara chiusa, di legno chiaro, con appoggiati sopra un Vangelo aperto e una rosa bianca. Le panche nella parte alta della navata centrale sono tutte piene: la gente vuole anche fermarsi a pregare, non solo sfilare fugacemente. Scendendo verso l’uscita, nella navata laterale, ci sono due tavolini con i libri delle condoglianze. E lì si forma la fila. Per un pensiero, un saluto, una preghiera in più. Come se fosse troppo difficile, il cardinal Martini, lasciarlo andare via.