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In farmacia per i bambini, raccolti oltre 360mila prodotti

Per una settimana, in oltre 2.560 farmacie aderenti in tutta Italia e grazie alla partecipazione di 67 aziende amiche, sono stati raccolti 316.583 farmaci e prodotti baby-care per 47mila bambini in povertà sanitaria in Italia e all’ospedale pediatrico Saint Damien, in Haiti. I prodotti raccolti sono stati donati ai beneficiari diretti accolti in 884 Enti che aiutano le famiglie in difficoltà. Complessivamente in 10 anni sono stati donati oltre 1.802.583 medicinali e prodotti ad uso pediatrico

di Redazione

Grande successo per la X edizione di In farmacia per i bambini della Fondazione Francesca Rava NPH Italia Onlus insieme al Network KPMG, che si è svolta dal 18 al 25 novembre (in concomitanza con la Giornata Mondiale dei diritti dell'infanzia). L’obiettivo dell’iniziativa nazionale è la sensibilizzazione dei diritti dei bambini e la raccolta di farmaci e prodotti baby-care per i minori in povertà sanitaria in Italia e in Haiti, all’ospedale pediatrico Saint Damien. Partner istituzionali Federfarma e Cosmofarma, con il Patrocinio del Ministero della Salute, FOFI, Farmindustria, Assosalute e Egualia, della Regione Lombardia e delle città di Milano e Verona. Martina Colombari, madrina e volontaria della Fondazione, è testimonial dell’iniziativa. L’iniziativa contribuisce al raggiungimento dell’obiettivo N.3 dei Sustainable Development Goals (UNSDG) delle Nazioni Unite, Salute per tutti e di tutte le età.

I numeri della X edizione

Per una settimana, in oltre 2.560 farmacie aderenti in tutta Italia e grazie alla partecipazione di 67 aziende amiche, sono stati raccolti 316.583 farmaci e prodotti baby-care per 47.000 bambini in povertà sanitaria in Italia e all’ospedale pediatrico Saint Damien, in Haiti. I prodotti raccolti sono stati donati ai beneficiari diretti accolti in 884 Enti che aiutano le famiglie in difficoltà, tra cui: case famiglia, comunità per minori e mamma-bambino ed empori solidali. Un risultato molto importante raggiunto grazie alla preziosa collaborazione di 5.000 volontari della Fondazione Francesca Rava e i farmacisti; i principali protagonisti della raccolta. L’iniziativa si conferma sempre più importante, considerando anche i dati Istat: nel 2021, i minori in povertà assoluta sono quasi 1 milione e 400 mila (pari al 14,2%).

One Planet, One Health

La X edizione di In farmacia per i bambini è stata dedicata al tema One Planet, One Health: all’insegna della sostenibilità sociale e ambientale, favorendo l’attivazione di tutti gli anelli che gravitano attorno ai bambini a partire dalla farmacia, anello centrale in quanto servizio di prossimità per eccellenza e promotrice di iniziative a sostegno della prevenzione e del benessere.

10 anni di progetto

Grazie all’iniziativa nazionale, in 10 anni sono stati raccolti oltre 1.802.583 prodotti donati a 4.830 enti beneficiari in Italia e all’ospedale pediatrico Saint Damien in Haiti. Sono stati aiutati più di 260.006 minori in povertà sanitaria, grazie alla preziosa collaborazione di 15.535 farmacie aderenti e al supporto di 247 aziende amiche, più di 27.000 volontari e a 132 Enti patrocinanti.

La carta dei diritti

Nelle farmacie aderenti sono stati distribuiti 250.000 pieghevoli sulla sensibilizzazione dei diritti dei bambini, dedicati quest’anno alla promozione di una vita più sana sottoforma di gioco dell’oca. La carta ha consentito di spiegare ai più piccoli come contribuire a questa importante sfida, diventando “Supereroe della salute”, insieme alla Fondazione Francesca Rava e ai farmacisti, ad esempio attraverso la regola delle 3 R: Riduci-Ricicla-Riusa.

Il progetto Ninna Ho

Come di consueto, tra i diritti dei bambini, è stato ricordato anche il diritto alla vita, difeso e tutelato da ninna ho, il primo progetto nazionale contro l’abbandono neonatale e l’infanticidio, nato nel 2008 da un’idea dalla Fondazione Francesca Rava e dal Network KPMG in Italia. La mission è quella di diffondere la vigente Normativa italiana (DPR 396/2000), che consente alle future mamme, italiane o straniere in grave difficoltà, di poter partorire in anonimato e sicurezza, per la propria salute e per quella del nascituro, presso tutte le strutture ospedaliere pubbliche

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