Famiglia

In Emilia Romagna un servizio civile all’avanguardia

Aperto anche ai minorenni, agli anziani e agli stranieri: lo prevede una legge regionale appena approvata in Consiglio

di Benedetta Verrini

In Emilia Romagna il servizio civile sarà aperto anche ai ragazzi tra i 15 e i 18 anni, agli adulti e agli anziani, agli extracomunitari. Sono le principali novità della nuova legge regionale, approvata il 16 ottobre dal Consiglio, che ridisegna il panorama del servizio civile nella regione. Nell?ambito dei posti da volontari finanziati esclusivamente con fondi regionali, gli aspetti integrativi rispetto alla normativa nazionale riguardano l?accesso al servizio civile per i ragazzi più giovani, per gli stranieri e i cittadini extra-comunitari (poiché la cittadinanza italiana non è un requisito indispensabile per prestare servizio in Emilia-Romagna). Altra novità è la possibilità per i dipendenti regionali di richiedere l?aspettativa e l?orario part-time per partecipare a progetti di servizio civile messi a bando sul territorio. ?Questa legge ? ha spiegato l?assessore regionale alle Politiche sociali Gianluca Borghi – intende intercettare una disponibilità e un interesse condivisi da molti cittadini emiliano-romagnoli, pronti ad impegnarsi nel fornire un servizio utile alla comunità. Dopo aver sottoscritto un protocollo d?intesa con l?Ufficio Nazionale per il servizio civile (UNSC) ed aver aperto la Sede periferica dell?UNSC presso il nostro Assessorato nel corso del 2001, la Regione Emilia-Romagna, nel rispetto ed allo scopo di sostenere la normativa nazionale, ha varato oggi un nuovo strumento per qualificare ulteriormente l?esperienza del servizio civile nella prospettiva della totale volontarietà, che può rappresentare un?opportunità per ampliare la platea dei fruitori. La scelta di partecipare e investire le proprie energie nel sociale viene infatti sostenuta e incentivata dall?offerta di opportunità ai giovani, come le occasioni di formazione e la spendibilità delle competenze acquisite nei percorsi di studio, sul mercato del lavoro, ma anche in altre forme d?impegno civile?. L?obiettivo della legge è il sostegno alla diffusione del servizio civile svolto dai volontari e dagli obiettori di coscienza, tutelando i giovani che in futuro sceglieranno ancora la strada dell?impegno volontario nel sociale. Il servizio civile regionale intende coinvolgere direttamente le persone durante l?intero arco della loro vita: dai bambini ai ragazzi che stanno adempiendo l?obbligo formativo, dagli adulti agli anziani che hanno magari tempo e interesse a sentirsi utili agli altri. Oltre ai giovani tra i 18 e i 28 anni (è la fascia di età individuata a livello nazionale per svolgere il servizio civile, che resta prioritaria), potranno proporsi come volontari presso gli enti del territorio emiliano-romagnolo anche adulti e anziani su progetti specifici, ma anche ragazzi più giovani, tra i 15 e i 18 anni, con progetti estremamente flessibili sul ?campo? durante l?anno scolastico o nella pausa estiva. L?esperienza maturata si tradurrà in una ?dichiarazione delle competenze? da fare valere come credito formativo, sulla base di convenzioni da stipulare con le università e con soggetti del mondo del lavoro. L?esperienza potrà andare quindi ad arricchire il libretto formativo dello studente. In collaborazione con l?Ufficio Scolastico regionale e con i singoli istituti sono previste iniziative di sensibilizzazione ai temi della pace, della solidarietà e della partecipazione sociale nella fascia di popolazione scolastica più giovane, tra gli insegnanti e le famiglie. Le competenze acquisite attraverso il servizio civile saranno inoltre considerate come titolo valutabile nei concorsi indetti dalla Regione, con la possibilità che altri enti pubblici locali attivino un analogo riconoscimento. Si ampliano anche i settori di impiego degli obiettori e dei volontari: oltre all?assistenza socio-sanitaria, alla salvaguardia del patrimonio artistico, all?educazione, alla tutela dell?ambiente, alla protezione civile, sarà possibile partecipare a missioni umanitarie e svolgere attività che comportino la tutela dei diritti sociali e l?esercizio della nonviolenza in tutte le sue forme. La legge regionale prevede poi interventi integrativi al servizio civile nazionale, come la gratuità delle prestazioni sanitarie ai volontari, relativamente agli esami medici richiesti o collegati all?attività svolta. La nuova legge istituisce inoltre l?elenco regionale degli enti di servizio civile, dove sono iscritti i soggetti accreditati a livello regionale a proporre e realizzare progetti con il coinvolgimento di obiettori di coscienza e volontari del servizio civile. Ulteriormente valorizzata la Consulta regionale per il servizio civile con la funzione di organo consultivo della Giunta e di nuova istituzione anche un fondo regionale apposito, in aggiunta alle risorse statali e comunitarie. Nel 2003 la Regione Emilia-Romagna ha stanziato 600mila euro per finanziare i progetti di enti emiliano-romagnoli e le attività dei Coordinamenti provinciali. A fronte di una forte diminuzione del numero degli obiettori di coscienza (sono 3.292 quelli assegnati nel 2003 a sedi regionali contro gli oltre 11mila posti disponibili presso enti e associazioni), è cresciuto il numero di volontari in servizio civile: dai 220 del novembre 2002 agli oltre 900 attuali, un numero destinato con ogni probabilità a moltiplicarsi in risposta ai 1200 posti messi recentemente a bando in Emilia-Romagna. Info: www.regione.emilia-romagna.it/serviziocivile/


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