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In Emilia Romagna arriva la legge regionale sul gioco

L'Assemblea legislativa ha approvato la proposta. «Ora tocca a Roma fare la prossima mossa», fanno sapere i pormotori del ddl

di Redazione

L'Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna, all'unanimità, ha approvato la proposta di legge regionale per il contrasto al gioco d'azzardo e alle conseguenze personali e familiari, al danno sociale legato all'aumento della dipendenza correlata, che ha un nome: Gioco d'azzardo patologico (Gap). Un fenomeno da 6,4 miliardi in Emilia-Romagna nel 2011.

«La dipendenza da gioco d’azzardo», ha sottolineato il Consigliere regionale Damiano Zoffoli, tra i promotori della legge, «è oramai da considerarsi una vera e propria piaga sociale. Il gioco d’azzardo patologico non riguarda più una minoranza di cittadini, ma è diventato gioco industriale di massa. Con questa legge impostiamo un percorso e lanciamo un segnale ben preciso ai legislatori nazionali sul tema del gioco d’azzardo che, come giro d'affari, rappresenta la terza impresa del nostro Paese. Ciò nonostante, un vero e proprio non senso, la tassazione operata sui giochi leciti è stata praticata in modo progressivamente inferiore: le forme di gioco più recenti, e maggiormente insidiose, risultano essere quelle meno interessate dalla pressione erariale (mentre la percentuale di tassazione sul Superenalotto è pari al 44 per cento circa, gli introiti da slotmachine sono tassati per il 12,6 per cento e quelli da videolottery solamente per il 3 per cento). Non si tratta di un intervento proibizionista contro il gioco, ma contro la patologia che dal gioco deriva».

Il testo assegna ai Comuni la possibilità di dettare indicazioni sulla localizzazione delle sale da gioco, ad esempio lontano dalle scuole, e definisce gli strumenti per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza in collaborazione con scuole, Enti locali, Ausl, Terzo settore e associazioni. Individua poi misure sanitarie di carattere sperimentale e iniziative delle Ausl per interventi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione: tra i trattamenti sperimentali, anche interventi di tipo residenziale, la costituzione di strutture specialistiche, la formazione e l'aggiornamento degli operatori sociali e socio-sanitari.

La Regione rilascerà poi un marchio (Slot freE-R) ai gestori di esercizi commerciali, circoli privati e di altri luoghi d'intrattenimento che scelgano di non installare apparecchiature per il gioco d'azzardo.

Primo firmatario è stato Beppe Pagani (Pd), il testo è stato presentato dai capigruppo di maggioranza (Monari Pd, Barbati Idv, Sconciaforni Fds e Naldi Sel-Verdi). Abbinati altri tre provvedimenti, presentati da Silvia Noè (Udc), da Andrea Defranceschi (M5S) con l'ex grillino Giovanni Favia, da Galeazzo Bignami e Andrea Pollastri del Pdl.

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