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In dirittura d’arrivo soldi e un parlamentino per i giovani

Cento miliardi in due anni per favorire la partecipazione delle nuove generazioni. Ogni tre anni dal governo il Piano per le politiche giovanili

di Redazione

Consiglio dei ministri: varata il 2 luglio la legge quadro su ?Disposizioni per sostenere la partecipazione, le attività, la rappresentanza delle giovani generazioni nella società?. Il disegno di legge è stato presentato dal ministro per la Solidarietà sociale Livia Turco. Il regolamento attuativo è previsto per il prossimo mese di dicembre. I giovani sono riconosciuti a pieno titolo soggetti dei processi di sviluppo del Paese e nel disegno di legge viene introdotto il concetto che il tema giovanile non vada affrontato solo a livello di ?emergenza?, ma si cerca di riconoscere le nuove generazioni come soggetti da valorizzare, incoraggiare e sostenere. Ciò passa attraverso la proposta di un rapporto tra giovani e istituzioni più interattivo e fondato sul riconoscimento reciproco. È stata definita una legge ?alla rovescia? perché è partita dalle associazioni dei giovani (una sessantina di realtà) che a uno stesso tavolo hanno fatto delle proposte che sono state recepite dalle istituzioni. Un confronto durato due anni e che continuerà anche nei prossimi mesi. Una consultazione che si concluderà con un ?forum nazionale? che avrà al centro il tema della ?voglia di fare? dei giovani con particolare riferimento alla questione dell?economia sociale e delle forme di frequentazione del mercato del lavoro con cui devono fare i conti i ragazzi e le ragazze. Si tratta di una legge di pochi articoli che punta a sostenere la creatività, la capacità progettuale, la partecipazione sociale e culturale dei giovani.È questo un tentativo, in linea con quanto avviene negli altri Paesi europei, che mira a offrire strumenti concreti e occasioni reali. Per il finanziamento di questo disegno di legge è previsto lo stanziamento, per il primo biennio di 100 miliardi a carico del Fondo nazionale per le politiche sociali. I finanziamenti non andranno direttamente alle associazioni giovanili, ma agli enti locali. Esclusi dai contributi pubblici anche le associazioni giovanili dei partiti. La legge quadro impegna il governo a predisporre ogni tre anni un ?Piano per le politiche giovanili? che definisca le linee guida di intervento a favore dei giovani, in particolare in materia di programmi che favoriscano l?autonomia, il tempo libero, la socializzazione, la creatività, la produzione culturale, le attività di volontariato, i programmi di scambio internazionale, le attività sportive e altro. Inoltre, si prevede il finanziamento delle attività realizzate localmente da gruppi e associazioni anche informali che rispettino le finalità della legge. Un altro punto è la costituzione di un ?Centro nazionale per lo sviluppo delle politiche giovanili? che rappresenti un punto di riferimento e coordinamento per l?attuazione della legge stessa a disposizione di enti locali, associazioni e gruppi, assicurando anche la realizzazione di un sistema informativo nazionale dando vita a una banca dati sulla condizione giovanile. Verrà inoltre istituito prossimamente un Consiglio nazionale dei giovani e analoghe forme di rappresentanza su scala locale.


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