Formazione

In digiuno contro il terrorismo e la guerra

Primo giorno di digiugno per Peppe Sini responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

di Riccardo Bonacina

Il responsabile del “Centro di ricerca per la pace” di Viterbo, Peppe Sini, al primo giorno di digiuno di condivisione, meditazione e preparazione all’azione diretta nonviolenta contro la guerra, ha dichiarato: “La guerra puo’ essere impedita, il terrorismo puo’ essere battuto. Il piano dei terroristi di scatenare una conflagrazione mondiale puo’ essere sconfitto dalla saggezza dei popoli, dal diritto internazionale, dalla cooperazione tra gli stati, dalla diffusione su tutto il pianeta del rispetto dei diritti umani. Gli esecutori delle stragi dell’11 settembre sono morti insieme alle loro innocenti vittime; i complici e i mandanti occorre scoprirli, processarli e punirli cosi’ come prevede la civilta’ giuridica: dimostrandone la colpevolezza, sottoponendoli al giudizio di una corte di giustizia, mettendoli in condizioni di non nuocere, condannandoli e punendoli per il crimine commesso. Lo scatenamento di una guerra sarebbe invece il trionfo dei terroristi, la prosecuzione ed espansione della loro scellerata azione stragista, il rendere epidemica la loro iniziativa. Occorre quindi infliggere la prima decisiva sconfitta ai piani dei terroristi impedendo che alle stragi avvenute ne seguano altre; occorre impedire che la guerra venga scatenata. Occorre poi infliggere la seconda fondamentale sconfitta ai piani dei terroristi, rifiutando loro lo status di soggetto belligerante e perseguendoli per quello che sono: una organizzazione criminale che la comunita’ internazionale rappresentata dall’Onu persegue sulla base del diritto, con un’azione giuridicamente fondata e secondo le guarentigie e le procedure previste dalle codificazioni legislative penali. Occorre inoltre infliggere la terza cruciale sconfitta ai piani dei terroristi: privandoli delle loro risorse propagandistiche, strumentali, umane. Ed a tal fine occorre l’estensione dei diritti umani e della comprensione e la solidarieta’ tra i popoli come tra le persone; occorre il disarmo e la cooperazione internazionale; occorre una globalizzazione della giustizia economica e della liberta’ politica nel mondo. Valgono ancora le parole dell’indimenticabile presidente Pertini: “si svuotino gli arsenali, si riempiano i granai”.


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