Welfare
In crescita le piccole e medie imprese attive nel welfare
Sono oltre 4mila le realtà imprenditoriali che hanno aderito alla terza edizione del Rapporto sul welfare aziendale e riceveranno il Rating Welfare Index Pmi. 200 al top con 5 e 4 W. Il 10 aprile la presentazione dell’iniziativa promossa da Generali Italia con Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato e Confprofessioni
di Redazione
Sono state oltre 4mila le aziende coinvolte nel 2018 (il 20% in più dello scorso anno). È anche in questo dato il successo di Welfare Index Pmi, l’iniziativa – promossa da Generali Italia, con la partecipazione delle maggiori confederazioni italiane (Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato e Confprofessioni) e che ha l’obiettivo di diffondere la cultura del welfare aziendale per incentivare tra le piccole e medie imprese l’utilizzo di buone pratiche di welfare. Nel triennio sono state oltre 10mila le imprese intervistate facendo della ricerca condotta da Innovation Team la mappatura più completa della diffusione del welfare aziendale in Italia, confermandosi anche come fonte autorevole per istituzioni, organizzazioni e privati che vogliono approfondire la materia.
In questi anni Welfare Index PMI ha anche offerto alle imprese un servizio gratuito per misurare il loro livello di welfare attraverso la piattoforma www.welfareindexpmi.it , dove gli imprenditori possono anche accedere alle novità fiscali e regolamentari sul welfare aziendale.
«Da tre anni mettiamo in campo le nostre competenze di assicuratore, assieme alle principali confederazioni nazionali, per promuovere attraverso il welfare aziendale la crescita delle imprese, dei lavoratori e delle loro famiglie» osserva Marco Sesana, Country Manager e Amministratore Delegato di Generali Italia (nella foto). «Con Welfare Index Pmi, poniamo l’attenzione sui grandi bisogni sociali: sanità e assistenza, conciliazione e sostegno al lavoro, giovani, formazione e istruzione. Temi di grande impatto sociale sui quali siamo fortemente impegnati».
Alle 4.014 imprese coinvolte quest’anno è assegnato il Rating Welfare Index PMI, che raggruppa le aziende in 5 classi con un valore crescente da 1W a 5W e ciò permettere alle imprese di conoscere il proprio livello di welfare e comunicarlo in modo immediatamente riconoscibile, facendo diventare l’impegno nel welfare un vantaggio competitivo.
Le 38 aziende che quest’anno hanno ottenuto le 5W (rispetto alle 22 del 2017) rappresentano storie d’eccellenza, che si contraddistinguono per aver attuato un ampio ventaglio di iniziative per il benessere dei lavoratori e delle loro famiglie, spesso attraverso soluzioni originali e innovative.
Le novità del welfare in Italia saranno illustrate nel “Rapporto Welfare Index Pmi 2018” che sarà presentato il 10 aprile a Roma al Salone delle Fontane all’Eur. Nell’occasione saranno premiate le prime tre classificate per ogni settore (agricoltura, industria, artigianato, commercio e servizi, studi e servizi professionali e terzo settore) e attribuite quattro mesioni speciali alle migliori piccole e medie imprese in diversi ambiti.
Secondo Carlo Robiglio, presidente della Piccola Industria di Confindustria: «Una crescita sostenibile e non episodica delle imprese passa anche dalla consapevolezza del loro profondo ruolo sociale, come attori fondamentali per lo sviluppo del territorio e delle comunità in cui sono inserite. L’esperienza del Welfare Index PMI, attraverso il suo combinato di informazioni tecniche e best practices, permette un avvicinamento consapevole delle piccole e medie imprese al welfare aziendale». Da parte sua, Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura ricorda che «l’agricoltura, grazie al suo profondo legame con il territorio e la popolazione, è pioniera del welfare e conferma oggi il suo rinnovato ruolo sociale, finalizzato all’integrazione e al miglioramento delle condizioni dei lavoratori. Gli esempi concreti sono migliaia, da Nord a Sud. Come Confagricoltura guardiamo con attenzione allo sviluppo di queste realtà, valorizzandone esperienze e potenzialità. E non è un caso che oggi esista una realtà consolidata fatta da imprese agricole impegnate nell’Agricoltura Sociale».
Per Cesare Fumagalli, Segretario Generale di Confartigianato Imprese: «Gli obiettivi che ispirano Welfare Index Pmi sono gli stessi che hanno spinto Confartigianato a realizzare, nel 2017, il progetto Nuovo Welfare. Puntiamo a colmare il gap nell’offerta pubblica di servizi e a far diventare il welfare un’opportunità per il Paese, motore di crescita sociale e sviluppo economico. L’artigianato è stato il primo settore, 30 anni fa, ad occuparsi del benessere dei propri collaboratori attraverso un welfare fondato sulla bilateralità, espressione di una cultura condivisa tra le parti sociali per la gestione delle relazioni sindacali, del sostegno al reddito, della formazione, del mercato del lavoro, del welfare integrativo all’insegna della sussidiarietà, del mutualismo, del protagonismo delle parti sociali».
Infine, Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni: sottolinea: «Nel comparto professionale, il welfare è una realtà consolidata che affonda le proprie radici nel lontano 2001, quando vennero introdotte nel contratto collettivo le prime misure di welfare a favore dei dipendenti. In questi 17 anni abbiamo assistito ad uno sviluppo continuo e costante sia sul fronte delle nuove tutele, sia delle prestazioni erogate, che più recentemente sono state estese anche ai datori di lavori. Al di là dei numeri, è cresciuta la cultura del welfare, che oggi rappresenta un fattore di sviluppo indispensabile nell'organizzazione di uno studio e nel processo di trasformazione del lavoro».
In apertura foto di Daniel Funes Fuentes/Unsplash
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