Statistiche

In crescita i poveri che chiedono aiuto alla Caritas

Sono 269.689. le persone che, secondo i dati del report nazionale sulla povertà vengono accompagnate e assistite dalle diverse Caritas diocesane e parrocchiali. Dai numeri emerge come la fragilità occupazionale e l’avere dei figli a carico siano situazioni penalizzanti. In aumento anche il numero degli anziani soli e in difficoltà che in otto anni sono passati dall’essere il 7,7% degli assistiti al 13,4

di Antonietta Nembri

Sono sempre di più le persone che si rivolgono alla Caritas. A dirlo il Report statistico 2024 di Caritas italiana sulla povertà in Italia. L’organizzazione della Chiesa cattolica in questo documento valorizza  le informazioni provenienti da 3.124 Centri di ascolto e servizi delle Caritas diocesane, dislocati in 206 diocesi  in tutte le regioni italiane.

I volti dei poveri

In una nota Caritas precisa che quelli che sono presentati non sono solo “numeri”, «sono  269.689 “volti” di poveri» e in particolare ogni volto rappresenta una famiglia « dato che la presa in carico risponde sempre alle esigenze  dell’interno il nucleo familiare. 

«Questo secondo Report statistico si colloca in un tempo particolare, segnato da vicende che  toccano le nostre comunità. Da un lato le crisi internazionali che condizionano pesantemente i  rapporti tra i Paesi e lo sviluppo di percorsi di pace, dall’altro l’incessante aumento della povertà e la  forte incidenza di situazioni di rischio e vulnerabilità. Di fronte a questi scenari la Chiesa continua a  sognare e ad affermare un umanesimo autentico, secondo cui ogni essere umano possa realizzarsi  pienamente, vivendo in un mondo più giusto e dignitoso», ha sottolinea il direttore di Caritas Italiana,  don Marco Pagniello, in occasione della presentazione.

Diminuiscono i nuovi poveri

Dal Report risulta che nel 2023 cala la quota dei nuovi poveri ascoltati, che passa dal 45,3% al 41,0%. Crescono invece le persone con povertà “intermittenti” e croniche, riguardanti in particolare quei nuclei che  oscillano tra il “dentro-fuori” la condizione di bisogno o che permangono da lungo tempo in condizione di  vulnerabilità: una persona su quattro è infatti accompagnata da una Caritas diocesana da 5 anni e più.
Sembra  quindi mantenersi uno zoccolo duro di povertà che si trascina di anno in anno senza particolari scossoni e  che è dovuto a più fattori; il 55,4% dei beneficiari nel 2023 ha manifestato in contemporanea due o più  ambiti di bisogno

A chiedere aiuto soprattutto genitori

Chi si rivolge alla Caritas? Si tratta di donne (51,5%) e uomini (48,5%), con un’età media che si attesta sui 47,2 anni (46 nel 2022). Cala l’incidenza delle persone straniere che si attesta sul 57,0% (dal 59,6%). Alta  invece l’incidenza delle persone con figli: due persone su tre (66,2%) dichiarano di essere genitori. Oltre i  due terzi delle persone in povertà, secondo i dati dei Centri di ascolto Caritas consultati, hanno livelli di  istruzione bassi o molto bassi (67,3%), condizione che si unisce a una cronica fragilità occupazionale, in  termini di disoccupazione (48,1%) e di “lavoro povero” (23%).

Non è dunque solo la mancanza di un lavoro  che spinge a chiedere aiuto: di fatto quasi un beneficiario su quattro è un lavoratore povero. Inoltre la  percentuale dei percettori del Reddito di Cittadinanza, la misura di contrasto alla povertà sostituita oggi  dall’Assegno di Inclusione, si attesta al 15,9%, dato in calo rispetto al 2022 e soprattutto al 2021: allora i  beneficiari corrispondevano rispettivamente al 19,0% e al 22,3%. 

Povertà, fenomeno multiforme e multidimensionale

Nel report si sottolinea inoltre come la povertà non riguardi quasi mai un unico aspetto e che essa si configuri come «un fenomeno multidimensionale e multiforme». Inoltre alle fragilità di ordine economico si aggiungono in primis quelle occupazionali e abitative; seguono i problemi familiari (separazioni, divorzi, conflittualità di coppia), le difficoltà legate allo stato di salute (disagio mentale, problemi oncologici, odontoiatrici) o ai processi migratori.

Le risposte della rete Caritas

In termini di risposte, le azioni della rete Caritas sono state numerose e diversificate. Complessivamente  sono stati erogati oltre 3,5 milioni di interventi, una media di 13 interventi per ciascuna persona assistita  (considerate anche le prestazioni di ascolto). In particolare: il 73,7% ha riguardato l’erogazione di beni e  servizi materiali (distribuzione di viveri, accesso alle mense/empori, docce, ecc.); l’8,9% gli interventi di  accoglienza, a lungo o breve termine; il 7,3% le attività di ascolto, semplice o con discernimento; il 5,2% il  sostegno socio-assistenziale; l’1,7% interventi sanitari.

Il Report contiene anche tre focus tematici che analizzano nello specifico la povertà delle famiglie con  bambini, indagine condotta in collaborazione con Save the Children, la condizione delle persone senza  dimora e di quelle in solitudine, in particolare gli anziani

Crescono i senza dimora

Per quanto riguarda i senza dimora incontrati dai volontari Caritas nel corso del 2023 il report segnala 34.554 persone sostenute dalla rete delle Caritas diocesane e parrocchiali che rappresentano il 19,2% dell’utenza complessiva. Un valore che – si sottolinea – è in crescita sia in termini assoluti sia percentuali. Nel 2022 erano 27.877, pari al 16,9% del totale. Si arriva così a contare 6.677 persone senza dimora in più rispetto al 2022 e oltre 10.500 rispetto al 2021

Soli e poveri, gli anziani chiedono aiuto

Per quanto riguarda le persone over 65, sono state supportati 35.875 anziani, pari al 13,4%. Nel corso degli ultimi anni del resto il peso degli anziani tra gli utenti delle Caritas è passato dal 7,7% del 2015 a oltre il 13% del 2023. Il Report segnala che l’incidenza tocca punte ancora più elevate in alcune regioni del Mezzogiorno come la Campania (18,1%), Basilicata (16,6%), Puglia (15,4%) e Sardegna (15,3%). Nelle regioni del Nordest invece l’incidenza più contenuta (10,8%)

Per quanto riguarda il profilo delle persone anziane che chiedono aiuto sono per il 71,5% di cittadinanza italiana, più donne (54%) che uomini e concentrati nella fascia d’età 65-75 anni (76,1%). Uno su due vive da solo (46%).
Le richieste più frequenti riguardano beni e servizi alimentari e materiali e aiuti nel pagamento di bollette/utenze e affitti.

Le ragioni del Report

«È compito statutario di Caritas Italiana realizzare studi e ricerche sui bisogni delle persone, per aiutare a scoprirne  le cause, per preparare piani di intervento, soprattutto in un’ottica di prevenzione» ricorda il presidente di Caritas Italiana, monsignor Carlo  Roberto Maria Redaelli. «Questo è l’intento  del Report. Una raccolta di dati che è stata realizzata grazie all’impegno degli  operatori e dei volontari dei nostri Centri di ascolto e con la collaborazione delle persone in stato di  bisogno che ci hanno consegnato la loro situazione».

Il presidente di Caritas italiana ha poi concluso sottolineando come queste ricerche siano da «condurre in collaborazione con altri e nel quadro di una programmazione pastorale unitaria, per animare le nostre comunità e per stimolare l’azione delle istituzioni civili a  un’adeguata legislazione. La Caritas tiene molto, accanto ai bisogni, a evidenziare le risorse. Questo  Report va letto insieme alle nostre ultime pubblicazioni che raccontano la ricchezza del volontariato,  in particolare quello dei giovani».

In apertura photo by Mykyta Martynenko on Unsplash

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