Cultura

In carcere, scomodi

«Fare il volontariato in carcere non è semplice e tanto meno banale». Fin dall’introduzione l’autore spiega...

di Redazione

In carcere, scomodi
di Livio Ferrari
FrancoAngeli, pp. 160 euro 16

«Fare il volontariato in carcere non è semplice e tanto meno banale». Fin dall?introduzione l?autore spiega perché: «La solidarietà e l?impegno sociale fanno a pugni con il pressapochismo» e «l?azione volontaria non può essere improvvisata né basata sulla buona volontà». Le difficoltà non mancano. La prima è intrinseca in un mondo in cui il 90% degli interventi ha natura custodiale (lasciando solo il 10% all?area del trattamento). A questo si somma «una certa dose di conflittualità con il personale preposto al trattamento». Ma c?è altro. E qui Ferrari tocca un nervo scoperto: «C?è una fetta del nostro mondo incapace di rinnovarsi», arroccato su una concezione antiquata del ?fare del bene? e concentrato unicamente sulla persona del detenuto. La strada è invece quella di percepirsi come ponti fra il carcere e l?esterno, allacciando legami con la comunità esterna. Solo così si fa il bene di chi sta dentro.

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