Non profit

In campo contro la malaria

Il Ghana è tra le nazionali più attive nella campagna per debellare la malattia

di Emanuela Citterio

«Il Ghana – e con questo Paese tutta l’Africa – può sperare di raggiungere le vette della World Cup e tentare l’impossibile?». Così attacca un articolo in home page del sito Accra Mail, testata giornalistica con sede nella capitale del Ghana. È la squadra che ha battuto gli Stati Uniti, la più giovane del Mondiale, a tenere alto in questi giorni l’orgoglio del continente africano.

Comunque vada a finire le “Black Stars” una battaglia l’hanno già vinta: i calciatori della nazionale ghanese sono tra i più attivi supporters della campagna “United against malaria”. L’hanno promossa durante le partite di qualificazioni e hanno registrato degli spot mettendoci tutti la faccia, spot che sono stati trasmessi dalle reti televisive in Ghana durante la World Cup. Nel video in inglese l’allenatore, il medico della squadra e il capitano esortano i giocatori a combattere fino in fondo la lotta contro la malaria:  «Non possiamo permettere che questa malattia uccida il nostro spirito e i nostri sogni» afferma il capitano delle Black Stars Stephen Appiah. «Ora possiamo calciare via la malaria una volta per tutte».

I membri della nazionale ghanese hanno giocato un ruolo attivo nel promuovere la campagna in giro per il proprio Paese, sensibilizzando sulla prevenzione di una malattia che è responsabile del 22% delle morti di bambini sotto i cinque anni.

«La malaria ha rallentato lo sviluppo del nostro Paese e di tutto il continente africano per troppo tempo» ha detto Kwesi Nyantakyi , presidente di Ghana Football Association. «Il primo Mondiale sul suolo africano rappresenta un’occasione storica e noi abbiamo deciso di fare il possibile per rendere questo evento un punto di svolta perché questa malattia finisca».

L’obiettivo della campagna“United against malaria” è che sia garantito entro la fine del 2010 l’accesso universale alle zanzariere e ai farmaci per curare la malaria in Africa. Una tappa cruciale per raggiungere entro il 2015 l’obiettivo del millennio fissato dalle Nazioni Unite: azzerare le morti a causa di questa malattia.


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