Blues for Haiti, un concerto di beneficenza in Bocconi a favore di Francisville-La città dei mestieri della Fondazione Francesca Rava-NPH Italia. Il concerto sarà domani sera, mercoledì 17 marzo, alle 20,30 in via Roentgen 1.
L’armonicista Fabio Treves suonerà con Giorgio Conte. Alex Britti ha in mente una performance con Eugenio Finardi. Antonella Ruggiero canterà accompagnata dal chitarrista Bebo Ferra, dal clarinettista Gabriele Mirabassi e dal contrabbassista Attilio Zanchi che a loro volta però si esibiranno anche con altri jazzisti. Tony Arco pensa a un duo di batteria con Stefano Bagnoli. Ma è difficile prevedere tutto ciò che succederà sul palco di Blues for Haiti: prima della jam session finale con tutti gli artisti riuniti potrebbero infatti esserci una serie di incroci musicali a sorpresa. Il concertodi beneficenza organizzato dalla Bocconi sarà presentato da Paola Maugeri.
L’appuntamento è per mercoledì 17 marzo alle 20,30 nell’aula magna Bocconi (via Roentgen 1) e l’obiettivo è raccogliere fondi per il progetto Francisville – La città dei mestieri della Fondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus. I biglietti di Blues for Haiti sono in vendita su www.ticketone.it con prezzi tra i 25 e i 90 euro. Il concerto si potrà seguire anche in streaming su www.unibocconi.it da dove si potrà anche contribuire al Progetto Francisville effettuando una donazione. Con 10 euro si dona un mattone. Francisville – La città dei mestieri, al quale saranno devoluti tutti i proventi del concerto, è il progetto della Fondazione Francesca Rava – NPH Onlus, che sta già salvando migliaia di bambini di Haiti, assicurando loro un futuro attraverso formazione professionale, trasmissione di conoscenze, creazione di posti di lavoro e fornitura di beni e servizi essenziali.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.